a cura di Eleonora Cafiero/
Enrichetta, cosentina di origine, è una donna, moglie, mamma, che ha vissuto fino a qualche anno fa, una vita normale fino a quando, un giorno del 2017, si accorge che qualcosa non andava, che qualcosa in lei era cambiato. Scopre di avere un carcinoma al seno. Una sera, ospite a cena a casa mia, nel periodo pre-lockdown, mi chiese se potevo aiutarla a pubblicare una lettera, sapendo che collaboro con le Testate Giornalistiche del Gruppo ComunicareITALIA, perché ci teneva a ringraziare tutto il personale e l’equipe del reparto di Oncologia dell’Ospedale “Pugliese – Ciaccio” di Catanzaro. Qualche giorno fa, finalmente, l’ho raggiunta a casa. La lettera di Enrichetta che pubblichiamo qui a seguire, così come riferito da lei stessa, vuole essere anche un messaggio di speranza e di fiducia rivolto ai tanti calabresi che sempre più spesso, ormai, partono dalla propria terra, la Calabria, sfiduciati da una sanità ridotta allo sbando. “In un periodo in cui la sanità pubblica viene messa in discussione, mi ha detto Enrichetta-, ci tenevo tantissimo a ringraziare quanti invece fanno il loro dovere, tutti i giorni, con impegno, serietà, professionalità ed altruismo e a dire a tutti che anche in Calabria ci sono, se pur magari poche, strutture che funzionano e che non hanno nulla da invidiare ad altre del Nord“. Prima di passare al testo integrale della lettera di Enrichetta, è doveroso sottolineare che il reparto di Oncologia medica dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese – Ciaccio” di Catanzaro, è un importante riferimento regionale per il trattamento dei tumori, una unità operativa complessa S.O.C. inserita all’interno del Dipartimento Onco-ematologico che svolge attività di diagnosi e cura delle malattie neoplastiche attraverso attività di tipo epidemiologico, diagnostico e terapeutico in regime di ricovero ordinario, di Day Hospital, di Terapia sub-intensiva ed ambulatoriale. Per quanto concerne i tumori della mammella e per i tumori del colon-retto, la struttura partecipa a programmi clinico-terapeutici innovativi attraverso la sua adesione a trial clinici di fase 1 e 2 nazionali ed internazionali.
LA LETTERA DI ENRICHETTA BERTITNI
“Non so da dove iniziare e come…ho pensato e ripensato in tutto questo tempo cosa dire e come dirlo, una cosa era ed è certa, questa mia lettera vuole essere qualcosa di positivo ed un ringraziamento a chi quotidianamente ci mette professionalità ma anche il cuore nel lavoro che fa. Sono una paziente oncologica e mi sono sottoposta alle cure del caso presso il reparto specialistico dell’Ospedale “Pugliese – Ciaccio” di Catanzaro. Con questa mia testimonianza, voglio far comprendere quanto sia prezioso il lavoro di chi quotidianamente si “sporca le mani”, ma, vuole essere anche un messaggio a tutte le Donne, per far comprendere loro quanto sia importante e fondamentale fare sempre i controlli. Infatti, se forse non avessi tardato e avessi fatto anche io i controlli, la diagnosi l’avrei potuta anticipare di molto. Ma torniamo a noi. Un giorno del 2017, palpandomi da sola il seno, mi accorsi che qualcosa non andava, avevo già capito. Prenoto subito una visita di controllo, una mammografia, dal dott. Alfredo Zanolini a Cosenza. Alla fine della visita, mi da la diagnosi, carcinoma al seno, già di 4cm, e mi indica l’iter da seguire. Cosa dire… da allora tutto è un pò cambiato. Chiamo subito mio fratello, urologo al San Raffaele di Milano, mi reco li per fare tutti i dovuti controlli che, si trovano con quanto già dettomi dal dottore Zanolini a Cosenza. Non sono stata sottoposta ad intervento per un motivo ben specifico che a volte può sembrare banale ma non lo è: quando ci sono in circolo delle metastasi bisogna decidere che tipo di chemio bisogna fare ma non si opera. Dopo aver terminato tutti gli esami e le visite, i medici dell’ospedale San Raffaele mi dissero che a Cosenza gli unici poli riconosciuti a livello Nazionale erano quello di Germaneto ed il “Pugliese Ciaccio” entrambi a Catanzaro. Spettava dunque a me decidere dove andare. Dopo alcune valutazioni, insieme a mio fratello decisi di affidarmi al “Pugliese – Ciaccio” di Catanzaro. Arrivai il 30 marzo del 2017, avevo appuntamento con il dott. Stefano Molica, allora primario ora direttore del reparto, il quale, dopo aver visto i vari documenti del San Raffaele di Milano mi affidò alla dottoressa Rosanna Mirabelli suo braccio destro. Mi ricoverarono. In stanza ero da sola e avevo tutto ciò che mi serviva, non mi mancava nulla. Mi affidarono per le varie analisi alla dottoressa Alessia Vatrano persona per davvero molto affabile. In verità, sono stata fortunata, perché ho trovato delle persone eccezionali ed una struttura pulita e ben organizzata. Tutti per davvero sempre molto disponibili e gentili. Ricordo che una sera non volevo disturbare gli infermieri e quando non ho potuto farne più a meno ho suonato il campanello, l’infermiere è arrivato subito e mi disse che non dovevo farmi alcun problema perché loro erano lì per fare il proprio lavoro il proprio dovere, assistere i pazienti. Durante il ricovero ho fatto il mio primo ciclo di chemioterapia, è inutile dire che non è stata una passeggiata…. Poi feci la radioterapia, un ciclo per la colonna vertebrale, con il dottore Emanuele Cervo, una grande persona. E sì, perché non basta essere “solo” bravi medici, è indispensabile che il medico sia una persona che si ricordi che noi pazienti non siamo il numero che ci identifica sul bracciale o sulla pratica di ricovero, siamo delle persone anche noi, con delle storie, dei vissuti, delle paure, ma le paure e le tristezze possono diventare speranze e l’angoscia procurata dalla malattia superata grazie anche alla presenza di medici che in tutto questo ci mettono per davvero il cuore oltre che la loro grande professionalità. I cicli si sono susseguiti costantemente perché non ho mai smesso, nel senso che dopo la fine del ricovero ho continuato e continuo tutt’ora, anche se in Day Hospital, i cicli di chemio. Devo dire che anche durante il Day Hospital, ho conosciuto persone disponibili, affabili e gentili e tra queste, vorrei ricordare tre infermiere in modo particolare Danuta, Soraya e Giovanna donne splendide, meravigliose. Inoltre, ho avuto modo di conoscere la dottoressa Erminia Naso, la dottoressa Fabiola Rizzuto e il dottore Guido Carillio, della Struttura Operativa Complessa di Oncologia, inserita all’interno del Dipartimento Onco-ematologico ed allocata presso il Presidio “Ciaccio – De Lellis” tutte persone splendide oltre che bravissimi professionisti. Nel mio periodico andirivieni da quel nosocomio, ho potuto notare come tutto il personale, medico e paramedico, si dedichi con grande professionalità, pazienza ed umanità, all’accoglienza e alla cure dei pazienti. Potere oggi pubblicare questa mia testimonianza mi ha reso per davvero molto felice e di questo voglio ringraziare la Testata Giornalistica ComunicareITALIA, per avere accolto questa mia lettera perché ci tenevo per davvero tanto a rivolgere pubblicamente un profondo ringraziamento a tutto il personale medico e paramedico del “Pugliese-Ciaccio” e del Presidio “De Lellis” per l’impegno, la competenza, la preparazione professionale, ma soprattutto per l’esempio di grande umanità che oggi non frequentemente si riscontra nelle strutture sanitarie. In modo speciale vorrei ringraziare e non smetterò mai di farlo la dottoressa Rosanna Mirabelli e il dottore Stefano Molica.
Concludo dicendo che siamo fortunati, perché questo ospedale è ricco di umanità, oltre che di professionalità e che dobbiamo sempre ricordare che la differenza la fanno le persone ed io, porto nel mio cuore le persone che hanno mostrato il loro di cuore. Professionisti eccezionali, persone preparate che sono e fanno la differenza. Non lasciamoli mai soli. Grazie!”
Enrichetta
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