Il partito di Fini Futuro e Libertà dice di riconoscersi nell’immagine di Nicola Gratteri, Procuratore Antimafia in forze alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria e noto in tutto il mondo per l’impegno profuso nella lotta contro le ‘ndrine ed il narcotraffico internazionale. Ricordiamo che prima di questo gaudio giorno il Procuratore Nicola Gratteri è stato insignito di un ambito riconoscimento che spetta veramente a pochi: la Carta della Pace per la Tutela della Memoria, dei Diritti dell’Uomo e dell’Ambiente. Un’idea della Fondazione Culturale “Paolo di Tarso” che contempla nella sua mission una strategia a lungo termine di inversione culturale che guarda ad una società maggiormente responsabile. Per questo, la “Paolo di Tarso” ha istituito il Gruppo Editoriale di Rete ComunicareITALIA (www.comunicareitalia.it), grazie al quale offre ai cittadini italiani, in modo totalmente gratuito, una funzionale e complessa Piattaforma per lo scambio di opinioni e conoscenza completamente apolitica, a garanzia dei Valori fondamentali della Società Civile.
L’evento si tenne nella Michelangiolesca Basilica di Stato di Roma e della Carta della Pace, insieme a Nicola Gratteri, fu insignito Il cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, l’uomo del Concordato. Pochi sanno che il Padre del Cardinale fu trucidato nella Fosse Ardeatine. Due uomini, due segni di questo tempo che per la loro opera sigillata dalle motivazioni della Carta della Pace, sono già una pagina di storia positiva dell’Uomo.
Tutto questo, però, è stato pensato, promosso e concretizzato da donne e uomini di buona volontà che animano semplicemente la società civile senza doverne avere un cambio, fuori dalla politica.
Si badi bene che questo articolo non è da intendersi valutazione della nuova formazione politica FLI anche perchè di essa non si conosce un programma e quindi quale effettiva e concreta novità, essa, possa rappresentare sulla scena politica nazionale, a parte un peso su un piatto della bilancia.
Qui si pone esclusivamente un problema di natura culturale. Perchè un costituendo Partito politico lancia un messaggio del genere? la nostra curiosità nasce, infatti, in seguito alle dichiarazioni di Futuro e Libertà che propone Nicola Gratteri un simbolo in cui identificarsi. E’ lecito chedersi come mai questa considerazione per Gratteri non sia stata espressa prima, ma solo dopo che FLI ha ricevuto una vera tranvata sulla stessa sua immagine pubblica, sul nasce e tra l’altro, all’interno del Parlamento?
Ci dispiacerebbe se si adottasse una politica subdola di appropriazione dei meriti altrui che porterebbe, inevitabilmente, ad una sovraesposizione “politica” del nome del noto Procuratore, cosa che non è detto che faccia bene al tipo di lavoro portato avanti dallo stesso.
In seconda istanza è lecito chiedersi cosa hanno fatto nel corso di questa Legislatura coloro i quali oggi compongono questa componente politica che oggi lo assume come simbolo, per fornire alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ad esempio, risorse finanziarie, strumenti tecnologici innovativi, nuovi magistrati, ecc, ecc?
Magari non sappiamo niente ma in caso contrario ci piacerebbe venire a conoscenza per promuoverne i meriti politici. Con il sostegno alla Legge sulle intercettazioni e nel periodo delle Bonme dirette ai Magistrati di Reggio Calabria, non sembra che il Governo si sia speso molto per ascoltare le parole di Gratteri quando ha chiaramente detto che un limite alle intercettazioni avrebbe garantito le Mafie.
In ultima istanza: se l’idea è quella di sedurre Nicola Gratteri per condurlo in politica, magari per fargli fare ciò che altri non sono stati capaci di fare (sarebbe una straordinaria idea) a favore di una vera svolta politica alla lotta contro le Mafie in termini di Leggi chiare ed efficaci, non è rischioso fare complimenti del genere, oggi, che la componente politica di Fini FLI ha appena preso una tranvata in faccia letta da molti – per usare un linguaggio castigliano – come un golpe?
A tal proposito sento di poter raccontare un aneddoto tramandatomi: l’Elefante e il Moscerino.
Un giorno un Elefante fu chiamato ad un duro e rischioso lavoro: trasportare grossi tronchi d’albero dal grande fiume nella vallata su per un lungo e tortuoso cammino tra le foreste piene di rischi per lui mortali. L’Elefante avrebbe dovuto accatastare uno per uno questi grossi tronchi d’albero per l’inizio della costruzione di una nuova Città. Così l’Elefante con santa pazienza iniziò in silenzio il suo lavoro, su e giù, su e giù, su e giù per tutto un giorno che sembrava non avere mai fine, senza pausa, senza che nessuno comprendesse il suo grande sforzo.
Alla sera, quando stremato l’Elefante crollò per la sua meritata sosta, un moscerino che dalla mattina si era comodamente insediato sul suo comodo e grande capo, esclamò: “mamma mia che fatica che abbiamo fatto!”
Il Moscerino somiglia molto a Futuro e Libertà e temo che oggi questa politica si completamente scollegata dalla realtà….del povero ma fondamentale Elefante.
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