Redazione ComunicareITALIA/
Strani avvistamenti nei cieli di Cosenza. 19 oggetti in formazione hanno sorvolato il cielo della città in pieno giorno. Sono stati filmati dall’Ing. Francesco Errante che ha pubblicato il video realizzato da cellulare. L’ingegnere, anche noto in Calabria per la sua trentennale attività radiofonica ha filmato il “volo” dei 19 oggetti esattamente identici a quelli molto noti di Sant Feliu de Llobregat, comune spagnolo situato nella comunità autonoma della Catalogna e di cui vi proponiamo le immagini postate all’epoca su You Tube.
Si tratta di sfere perfettamente bianche che alla vista sembrano avere una sorta di coda ma la questione che fa pensare a strutture intelligenti è la tenuta della formazione di questa sfere. Abbiamo chiesto all’Ing. Errante di raccontarci l’accaduto e lo ha fatto nel suo stile dei pungiglione radiofonico raccontando, insieme allo straordinario avvistamento, la situazione critica della politica calabrese che, per dirne solo l’ultima e non infettare la Testata che promuove il positivo Made in Italy, ha fatto chiudere anche due aeroporti tagliando completamente fuori dalla comunità nazionale e internazionale, i cittadini calabresi. “Come si dice – ha affermato l’Ing. Errante nel corso della nostra intervista – faranno prima gli UFO ad atterrare che i politici a dare ai calabresi collegamenti aerei con il resto dell’Italia”. Il fatto accaduto nei cieli di Cosenza è vero e non è il solo negli ultimi anni.
IL RACCONTO DELL’AVVISTAMENTO DELL’ING. FRANCESCO ERRANTE
“Mentre percorrevo una via della città di Cosenza, esattamente all’incrocio di via Sabotino con via degli Alimena più o meno verso mezzogiorno, sollevando gli occhi come a volte mi accade per una voglia “di cielo e di azzurro”, come canterebbe Giorgia Todrani, ho individuato una “formazione volante” che ha attratto la mia attenzione soprattutto per il gran numero di componenti e per il colore bianco dei “volanti” dotati nella parte posteriore di una sorta di pennello dalle lunghe setole che non denomino coda perché non vorrei si pensasse a degli uccelli. Non erano certamente uccelli. Un avanzare inconsueto per i volatili che appartengono al mio conosciuto, e poi una “formazione di volo” decisamente “strana”? Si, strana! Questa visione è diventata origine e causa del mio accostare la autovettura, metter mano allo smartphone e registrare un, almeno per me, sorprendente video e scattare una foto. Poi come spesso accade l’incedere degli impegni o pseudo tali che abitano la vita di una grossa maggioranza di Calabresi mi ha riavviato. Quanto narrato mi ha confortato e turbato allo stesso tempo, rispettivamente, per avere visto quanto avevo mai visto e per la ammirazione che però vestiva una sostanziale invidia assoluta per il volo. Questo “pindarico” pensiero, intanto, con il sottofondo di un radio giornale locale che ipotizzava un triste epilogo per l’aeroporto di Reggio Calabria, faceva il paio… Già un altro paio, l’ennessimo.
IL VOLO: QUESTO SCONOSCIUTO. Per chi vive in Calabria i collegamenti sono veramente un evento eccezionale, eppure si ha l’ardire di immaginare ed addirittura proporre la Calabria come meta TURISTICA… Dei collegamenti su gomma dire che “sono proprio a terra”, per non dire “nelle terre” per un sempre più incombente dissesto idrogeologico che ha fornito infiniti flussi di danari presi e quasi mai saggiamente spesi, è fare un elogio; quelli su rotaie: “arruginiti e lenti”, con Ferrovie che se potesse taglierebbe completamente la nostra Regione da qualsiasi piano di sviluppo aziendale; i collegamenti via mare “fanno acqua da tutte le parti”, nonostante il Porto di Gioia Tauro sia il maggiore dei porti Italiani preposti alla movimentazione dei containers, ed il nono in Europa… Solo in Calabria le ricchezza diventa debito, incredibile ma reale. Infine le rotte aeree, ovviamente “rotte, sempre più rotte” e irrimediabilmente rotte non danno alternativa. Urlo? Lo scrivere è capace di non far rumore fuori, mentre urla dentro, dentro ciascuna figlia/o di Calabria di Buona Volontà, che ha prodotto ed oggi subisce un “voto di scambio”, quindi mafioso della peggiore specie che avvelena il vivere quotidiano. In fila e sempre a fare la “coda” ad aspettare di essere il prescelto da favorire… “UFO” che si mordono la coda, si si, la coda! Elettrìci ed Elettori non identificati. La coda. Quella fatta per decenni davanti alle segreterie politiche del “di_nuovo_ELETTO” a pietire sguardi benevoli e “raccomandazioni” che garantissero sistemazioni pretese per la “sezione migliore” all’atto della iscrizione al triennio delle scuole medie inferiori, garantita anche per quella alle superiori ed eventualmente anche per l’università, quelle per evitare il servizio militare dell’epoca o quantomeno per farlo nella caserma cittadina e se possibile imboscato in fureria o in infermeria o, ma sempre imboscato, in qualità di collaboratore del cappellano, quelle per il lavoro preferibilmente senza concorso per evitare stress, ed ancora, quelle per la casa, per la pensione, per l’invalidità preferibilmente del 100% con relativo assegno di accompagnamento… Richieste di interventi tesi ad edificare nei rappresentanti di popolo la consapevole certezza che pur non sentendone l’odore, della santità, ne possedessero i requisiti altri. Da quì in poi le segreterie, grazie a noi, sono diventate uffici di collocamento, ed i vari politici hanno incarnato il “santo in paradiso” che immaginiamo indispensabile per averne l’accesso: ” una preghiera ti elevo o Mio Eletto basta una tua buona parola, basta anche una semplice telefonata appena hai un istante di tempo”.
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