Sarà l’affare del millennio, il discrimine per la battaglia del best seller, la nuova frontiera della letteratura? Il motore di una rivoluzione tecnologica che schiera i colossi dell’elettronica? Ardue le previsioni apocalittiche come quando si immaginò che la tv uccidesse i giornali. Però è un fatto che l’e-book – il saggio, il romanzo – letto sul pc o sull’i-Pad nei posti più improbabili ha compiuto il grande balzo in avanti. Amazon, la libreria online più gettonata del mondo, ha appena annunciato di aver venduto più libri «virtuali» che pagine chiuse in una copertina di cartone. Il raffronto non lascia dubbi: ogni cento libri-libri Amazon.com ne ha smerciati 143 in digitale sul Kindke, ha annunciato Jeff Bezos, fondatore del colosso Usa. Non è un dramma, anzi: l’e-book traina la lettura in volume. Ma Bezos ha appena finito di sorprendere, che un altro capitolo dell’irresistibile ascesa dell’e-book si è scritto: via alla mediazione con gli editori, Amazon.com venderà venti classici al battesimo in digitale senza tenere conto delle case editrici che li hanno pubblicati su carta. Prezzo: 9,99 dollari l’uno.
Dietro allo sgambetto c’è lo «squalo», leggi il più potente agente letterario d’oltreoceano, quell’Andrew Wylie che ha nella propria scuderia Roth, Pamuk, Rushdie, Amis. Fu lui, a inizio carriera, a imporre agli editori di versare congrui anticipi agli autori, perché non potevano far la fame in attesa dei proventi delle vendite. Sempre lui ora cavalca lo scontento dei narratori per le royalties avare offerte dagli editori: non più del 25 per cento. Tali fibrillazioni per adesso non toccano la vecchia Europa. Qui non si conteggia ancora quanto è e-book e quanto è libro di carta. In Italia poi è minima la diffusione del libro elettronico, due titoli su cento entro il 2010. Ma è pur vero che nel nostro Paese 150 mila persone posseggono un i-Pad, la tavoletta sulla quale si può leggere un romanzo. Inoltre si lavora ad abbassare l’Iva degli e-book dall’attuale 20% del software al 4% dei libri cartacei. Kay4biz ha appena lanciato una campagna nazionale nella sala di via della Mercede della Camera dei Deputati. Hanno aderito i politici, come Vincenzo Vita e Paolo Gentiloni. Ma chi decide è l’Unione Europea. «Il digitale può essere un’occasione per portare alla lettura chi legge poco. Ma la contrattazione più forte è quella sul copyright. L’e-book regge se si esce dalla vecchia idea del diritto d’autore», osservano in molti.
Fatto sta che i gruppi editoriali sono sul tema meno aggressivi degli indipendenti. I grandi hanno formato due cordate, ma ancora non sono sul mercato. La piattaforma Edigita promossa da Feltrinelli, Messaggerie Italiane con GeMS e Rcs Libri da una parte, Mondadori, Einaudi, Piemme e Sperling&Kupfer dall’altra. I piccoli sono invece già operativi sulle piattaforme di Simplicissimus, Ibs, EbooksItalia, BookRepublic. Dice Cristina Mussinelli, dell’Associazione Italiana Editori: «Entro il 2010 verranno messi sul mercato 8000 titoli fra novità e catalogo. Nel 2009 in Italia il mercato era dello 0,03%, si prevede nel 2010 lo 0,1%, solo per gli ebook». Agguerrita la romana Newton Compton, che ha già lanciato una nuova collana «elettronica», e-Newton. I primi titoli: «Il mio matrimonio combinato», di Elizabeth Eslami (su carta a 14,90 e in e-book a 8,99) e il thriller svedese «Incubo bianco» di Lars Rambe (costa 6,90 sia su carta che in e-book). A chi acquista il Samsung e-Reader offre in omaggio gli e-book «Orgoglio e pregiudizio» di Jane Austen, «Le avventure di Sherlock Holmes» di Conan Doyle e «300 guerrieri» di Andrea Frediani. Entro ottobre la casa di Avanzini avrà in eNewton 300 titoli, tra classici, saggistica e narrativa contemporanea.
A cura de “il Tempo”
Facebook
Twitter
YouTube
RSS