Fabio Gallo non ha bisogno di presentazioni potendo esibire un curriculum vitale che fa tremare le gambe anche a Broadway. Ma a Cosenza, la sua Città natale che ama in maniera viscerale, se pur spogliata del senso che essa ha avuto nella storia, partendo proprio dal glorioso Teatro di tradizione, pare sia sconosciuta la sua capacità di interagire con il mondo dell’Arte e della Cultura. Ironizziamo, ovviamente, per dare idea della battaglia civica ingaggiata dal noto Coreografi e Regista con lo scopo di riportare agli antichi fasti il Teatro. Ma, evidentemente, nonostante Fabio Gallo sia delegato alla valorizzazione e rilancio del Teatro, a qualcuno, evidentemente, non piace la sua azione tesa a ripartire dalla trasparenza, come si deve alla gestione di un Ente pubblico. Il regista ha le idee molto chiare e non ha alcuna intenzione di fermarsi fino a quanto otterrà ciò che si deve alla Città e ai cittadini in quanto servizio pubblico. Intanto il “caso” teatro Rendano sta suscitando interesse non solo in Calabria. Pubblichiamo l’articolo a cura di NOI Magazine.it a firma dello stesso Fabio Gallo.
di Fabio Gallo/
Quando abbiamo deciso di fondare un Movimento Civile di orientamento popolare sturziano, abbiamo messo in conto di doverci trovare, prima o poi, innanzi a decisioni importanti e non rinviabili da assumere a proposito di trasparenza. Lo avremmo fatto dall’interno del Consiglio, eventualmente da Assessori, e lo faremo quando ad indossare la fascia Tricolore saranno i sindaci espressione del Movimento NOI che, fino a prova contraria, è l’unico che esprime seriamente il sentimento civico della cittadinanza. Il caso “Teatro e Cultura” che si è aperto a Cosenza animato da una mia richiesta banale quale delegato del Sindaco che, non trovando risposta è divenuta man mano una esigenza di trasparenza, sta facendo riflettere molti cittadini che accusano il Movimento di avere assunto in occasione del ballottaggio, la decisione sbagliata, sostenendo Franz Caruso Sindaco, patrocinato dal PSI, dal PD e pezzi della vecchia nomenclatura della passata amministrazione Occhiuto. Io non sono di questo parere anche se oggettivamente la sua è un’amministrazione poco produttiva, essendo convinto che tra il ritorno al passato che ha prodotto una voragine finanziaria grande quando il buco dell’ozono, sarebbe stato meglio aprirsi alla speranza che le cose potessero cambiare. E così si è manifestato quel risultato vincente “frutto di ingegneria politica” che ha visto i Popolari sostenere Caruso, come lo ha definito Nicola Adamo che ha riconosciuto al Movimento NOI, dunque ai Popolari, di avere scosso la coscienza civica della Città.
Le continue mancate risposte alle mie domande mirate a restituire al Teatro di Tradizione Alfonso Rendano la dignità che merita e la centralità nel mondo della rappresentazione teatrale di livello – attenzione – ne ho delega a farlo – mi fanno sorgere, questo si, motivati e condivisi seri dubbi se questo modo di fare possa davvero definirsi “socialista” o attività politiche di un Partito Democratico che, innanzi alle domande poste da un esperto come lo scrivente, attesa la storica coscienza culturale ereditata dalla Sinistra, dovrebbe immediatamente pretendere risposte. A porre l’accento sul dubbio che si sta espandendo a macchia d’olio in Città, è la scelta del M5S che candida due alti magistrati antimafia, cosa che sarebbe stata naturale nel PD che, evidentemente, sta perdendo la sua natura. Altro segnale inequivocabile è la rinuncia all’incarico del docente universitario Delly Fabiano, nota socialista con delega al PNRR le cui motivazioni della rinuncia alle quali non è mai stato ribadito nulla se non il silenzio colpevole, hanno lasciato basita l’intera comunità che non vorrebbe che si rimpiangessero i tempi di Occhiuto Sindaco. La Fabiano sarebbe stata lasciata da sola, isolata, nonostante a delegarla è stato lo stesso Sindaco. I lettori capiranno che andare fino in fondo sul tema “trasparenza” è fare politica con la “P” maiuscola. Detto ciò, la lettera che ho riproposta al Sindaco di Cosenza, al Vice, al Presidente del Consiglio, agli Assessori, ai Consiglieri tutti, da oggi giunge agli Organi della Stampa perché non siamo disponibili, cedere neanche un millimetro di dignità, certi di avere messo in campo competenze e onestà profonda. Eccola, Grazie!
FABIO GALLO: ECCO IL TESTO DELLA LETTERA INVIATA ALLE ISTITUZIONI POLITICHE E NON SOLO
Oggetto: Nuova richiesta urgente di risposte sulla gestione del Teatro di Tradizione Alfonso Rendano.
Ill.mo Sindaco, Ill.mo Presidente del Consiglio, Ill.mi Assessori e Consiglieri,
a seguito della mia nota del 10 Luglio u.s., sono stato invitato a partecipare alla seduta della Commissione consiliare Cultura, che si è tenuta il 14 luglio.
In Commissione ho riproposto tutte le legittime e pertinenti domande, già formulate nella nota del 10 luglio circa la programmazione e la gestione dei fondi, nonché la programmazione del Teatro di Tradizione A. Rendano.
Dinnanzi al Presidente della Commissione Domenico Frammartino e alla autorevole e nutrita platea dei Consiglieri presenti, il Dirigente Bruno ha dichiarato, senza mezzi termini, che non esisteva nessuna programmazione per il Teatro di tradizione Alfonso Rendano e che non erano stati richiesti al Ministero fondi FUS, perché il Comune, in dissesto finanziario, non avrebbe potuto investire il 20% di cofinanziamento.
Incredibile a dirsi e a credersi: la rappresentazione dei fatti fornita dal Dirigente non rispecchiava la realtà dei fatti. Anzi. I fatti, qualche settimana dopo il 14 luglio, risulteranno diametralmente opposti a quanto dichiarato dal Dirigente. Infatti, il 14 luglio, non solo esisteva, già, una programmazione per la Lirica, ma, addirittura, era stato già acceso il relativo finanziamento del FUS. Perché, allora, il Dirigente Bruno al cospetto dell’incaricato del Sindaco e, soprattutto al cospetto dei Consiglieri comunali, non ha detto come stavano realmente le cose? Perché il dirigente Bruno ha taciuto la verità? Cui prodest?
Tale atteggiamento rinforza le perplessità e rende ancora più pertinenti e legittime le domande dello scrivente. Pertanto, attese le novità dell’ottenuto finanziamento di fondi pubblici (FUS), io, da consulente del Sindaco e professionista qualificato della materia, sento e voglio porre qualche domanda. Come mai i finanziamenti sono stati richiesti per la “lirica ordinaria” (art. 20), piuttosto che, per il “Teatro di Tradizione A. Rendano”, di proprietà del Comune? (art. 18)?
I finanziamenti di cui all’art. 20 non confluiscono nelle casse comunali, i finanziamenti di cui all’art. 18 confluiscono nelle casse comunali!
Attesa la scelta della richiesta dei fondi pubblici per la “lirica ordinaria”, qual è stata la procedura attivata? Come mai non si è proceduto a indire una manifestazione d’interesse pubblica? Certamente avrebbero potuto aderire numerose associazioni con le competenze necessarie a concorrere, visto che il tempo disponibile lo consentiva. Nel territorio, operano prestigiose Associazioni che hanno ottenuto anch’esse i fondi FUS e che, sul criterio della qualità della direzione artistica, hanno ottenuto il massimo, mentre il progetto realizzato per il Comune di Cosenza, quanto a direzione artistica, ha ottenuto il minimo e, complessivamente, ha ottenuto, appena un terzo del punteggio massimo.
Della serie: un docente, anziché dare 10, dà al suo alunno 3 e mezzo!
A ciò si aggiunge che, se il Comune avesse richiesto i fondi FUS per il Teatro di Tradizione, avrebbe ottenuto finanziamenti per centinaia di migliaia di Euro, come dimostrano le tabelle delle programmazioni finanziate ai Teatri. Ancora una volta, per scelte oggettivamente errate, come già accaduto in passato, si perdono cospicui fondi, indispensabili per rilanciare le attività del Teatro di tradizione Alfonso Rendano. Il Teatro di tradizione Alfonso Rendano è un bene pubblico, non è la pertinenza di una privata abitazione. Nel frattempo, in attesa di risposte ribadisco, in sintesi le precedenti richieste, tutte finalizzate a migliorare l’organizzazione e a favorire la trasparenza delle attività legate alla gestione del Teatro. Quindi, chiedo, ancora una volta, che venga pubblicata sul portale ufficiale del Comune di Cosenza, nel settore “Teatro Rendano”, l’intera programmazione.
Il Teatro “Rendano” non può essere a disposizione, solo, di pochi “predestinati”
La pubblicazione della programmazione serve a garantire, specificatamente, la più ampia e partecipata fruizione degli spazi teatrali. Tutti i Comuni, che dispongono di un Teatro di tradizione, pubblicano la relativa programmazione anche nell’ottica della trasparenza, della buona amministrazione e della prevenzione dei fenomeni della corruzione (L.69/2009, L.213/2012, D.lgs. 33/2013, L.190/2012)
Perché, tutto questo a Cosenza non avviene?
Mi domando: ma se una Associazione vuole prenotare il Teatro o la Sala Quintieri, in mancanza della pubblicazione della programmazione, come deve fare? Deve rivolgersi, personalmente al funzionario o al Dirigente preposto? E perché? Così non va bene.
L’uso di un bene pubblico non può essere rimesso in uno schema, sostanzialmente, di natura privatistica. Così non va bene. Infine, chiedo di aprire alla consultazione pubblica la Biblioteca del Teatro di tradizione Alfonso Rendano, contenente un cospicuo repertorio fotografico, composto da migliaia di immagini, libretti di sala, libri, CD, Video Cassette e che fa capo alla Biblioteca Nazionale di Cosenza e all’ICCU – Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni Bibliografiche del MiC.
Sono tutti interrogativi che pongo nell’espletamento delle deleghe a me conferite, senza, però, né trascurare, né sottacere di essere un soggetto che ha un ruolo politico, poiché di questa Amministrazione il Movimento civile NOI è leale alleato, avendone condiviso quel progetto di trasparenza, del quale, oggi, rivendico l’effettiva realizzazione e la concreta manifestazione.
Certo di un cortese positivo riscontro, nel ringraziare, porgo distinti ossequi.
Cosenza, 11 Agosto 2022
Fabio Gallo
Con incarico di “Supporto al Sindaco nelle scelte di programmazione indirizzate a rilanciare e valorizzare il Teatro cittadino di tradizione A. Rendano, con incarico di collaborazione specialistica in materia di digitalizzazione del patrimonio culturale e di realizzare un ecosistema digitale per la cultura cittadina”
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