a cura della Redazione/
Grande successo per la presentazione dell’associazione “3×21: i sogni di Saveria” che si è tenuta, il 29 giugno u.s. presso il Chiostro di San Domenico della città di Cosenza, in una sala gremita di interesse. Si tratta di una realtà unica in Italia e sperimentazione pilota, poiché a promuovere la nascita dell’associazione e all’interno del team di lavoro operano due educatrici con un cromosoma in più: Teodolinda e Stefania, tra le poche laureate con sindrome di down.
Nell’introdurre la giornata Matilde Ferraro, ha ricordato le tappe che hanno portato al finanziamento del progetto “3×21: Limitless” da parte del Dipartimento per la Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri, evidenziando la scelta strategica di non porsi limiti: “Tante giovani donne che vivono nel nostro sud ed in particolare in Calabria – ha affermato Matilde Ferraro Project Manager e Coordinatrice del progetto “3X21 Limitless” – se guardassero alle statistiche europee sull’occupazione, scoprirebbero di essere all’ultimo posto nell’intera Unione Europea per possibilità di trovare un lavoro, figuriamoci se in aggiunta si ha anche un cromosoma in più! Non c’è alcuna speranza avremmo dovuto pensare e invece no! È nato così il progetto che oggi vede l’impegno di Linda e Stefania come educatrici”.
“Ho scelto di laurearmi perché il mio sogno è sempre stato quello di diventare educatrice e lavorare con i bambini – ha sottolineato la Presidente di 3×21 Teodolinda Capocasale – la nostra vera sfida è di proporre l’educazione tra pari e dunque io e Stefania stiamo lavorando come educatrici accanto a Ileana e Francesca. Anche i bambini che partecipano ai nostri laboratori sono sia con la trisomia 21 sia senza”. L’obiettivo di 3×21 è quello di proporre il benessere, l’autonomia e l’emancipazione dei bambini con sindrome di down offrendo servizi finalizzati all’affermazione nella società di pari opportunità e diritti delle persone con disabilità, con specifica e particolare attenzione alle persone con la sindrome di Down, e a chi vive in condizioni di grave disagio socio-economico e culturale.
“Pensiamo che i bambini vadano seguiti sin da piccoli – ha specificato Ileana Ferraro Vicepresidente di 3×21 – offrendo loro un apprendimento in contesti misti, sia bambini con trisomia 21 che non, perché per realizzare un pieno inserimento nei contesti sociali, scolastici e lavorativi e sviluppare tutte le abilità cognitive, è indispensabile che i bambini possano compiere quante più attività possibili in gruppi eterogenei, rispettando lo specifico modo di essere e conservando l’unicità che li contraddistingue come singoli individui. Questo anche per prevenire ed intervenire prontamente sulle cause di esclusione”. La strategia portante dell’attività di 3×21 è l’utilizzo della peer counselling (Consulenza alla pari) e della peer education. Basate sulla pratica sistematica di ascolto e di comunicazione tra persone che hanno esperienze di vita simili, offrendo un supporto pratico ed emotivo dove l’empatia gioca un ruolo chiave e permette di entrare in maggiore relazione con il beneficiario.
A salutare i presenti il Presidente del Consiglio Comunale della Città di Cosenza Giuseppe Mazzuca, rimasto fortemente colpito dalle attività dell’associazione tanto da proporre un immediato incontro con le sue componenti per definire future progettualità condivise e finalizzate al bene comune. Significativi gli interventi della rete di sostegno al progetto: la professoressa Simona Perfetti, ha illustrato il contributo che l’Università della Calabria potrà apportare, mentre la Presidente del Centro per l’apprendimento Ingegni, Silvia Vanzillotta, ha evidenziato come il progetto 3×21 Limitless abbia il merito di: “avere creato una rete di intervento, consentendo a bambini, ognuno con le proprie caratteristiche e specificità, di apprendere e crescere in un ambiente inclusivo, dando la possibilità di disegnare percorsi di autonomia per il futuro per le persone adulte con sdD”. Emily Amantea, Vicepresidente nazionale di AIPD – Associazione Italiana Persone Down, ha posto in evidenza l’importanza di un lavoro rivolto a tutti i bambini con la sindrome di down e con disabilità intellettiva “perché non tutti hanno le possibilità e la fortuna nel percorso di Linda e Stefania e dobbiamo garantire a tutti le stesse opportunità”. A concludere i lavori l’intervento del professor Pierluigi Strippoli dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna che dal 2014 conduce il progetto di ricerca “Genoma 21” che ha voluto condividere le ultime e rilevanti scoperte del suo team di ricerca che aprono nuove frontiere per una possibile futura cura per la Trisomia 21.
Guarda il servizio di Quicosenza: https://youtu.be/5OslueSgYSI
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