Il mondo della comunicazione ricorda Alberto Sava storico giornalista del litorale nord di Roma, in particolare ma certamente non solo. Un esempio soprattutto per i giovani che ha indirizzato al buon giornalismo, con deontologia professionale, insieme ad un’altra figura storica punto di riferimento di tutti i giornalisti in Italia, il compianto Gino Falleri, al quale oggi è dedicato un gruppo di lavoro apposito nell’ambito dell’Ordine dei Giornalisti. Entrambi nostri maestri, insieme a quella generazione alla quale apparteneva anche Giorgio Migliardi, Direttore dell’Agenzia “Dire” e di riviste sostanziali a carattere internazionale.
Alberto Sava è scomparso in questo mese all’età di settantatrè anni. Soffriva da tempo di una grave malattia ma lo sapevano in pochissimi per il suo bon ton, il suo garbo, il suo senso di equilibrio e della misura, la sua galanteria, per l’istintivo senso di protezione nei confronti degli amici, per preservare sicuramente la dignità della persona e del suo umorismo nel discorrere di cose fondanti ma con allegria, sempre costruttive per sé e per gli altri ed in primis belle, di quella bellezza che principalmente nell’ultimo periodo della sua vita, insieme alla sua sposa Elvira, lo ha avvicinato ancora di più alla fede e a Dio.
Per anni ha diretto il quotidiano “La Voce”, oltre ad aver occupato ruoli importanti nell’emittenza televisiva locale.
Era nato a Napoli il 19 luglio del 1948. Nel 1977 dopo l’iscrizione all’ordine come giornalista pubblicista iniziò la professione a Cerveteri con il quotidiano “Il Cittadino”. La direzione di “Teleroma 56″ lo fa conoscere al pubblico della Tv, ma la sua passione per la carta stampata lo riporta a collaborare con le testate quotidiane. E’ stato Direttore dapprima di Momento Sera, poi di “Italia Sera” e infine del quotidiano “La Voce” di cui è stato co-fondatore, in amicizia e professione con Roberto Rossi.
Alberto Sava lascia la moglie Elvira e i suoi due figli Fabrizio e Sabrina. I funerali, gremiti con infiniti attestati di stima e di affetto, si sono svolti giovedi 5 maggio nella Chiesa Santa Maria Maggiore nel centro storico di Cerveteri, dove quest’oggi, 3 giugno 2022, alle ore 18.30, viene officiata la Santa Messa del Trigesimo.
Tanti i messaggi di cordoglio anche da parte del mondo della politica, su tutti i fronti, in modo molto leale. E’ stato definito “Uno dei pilastri del mondo dell’informazione” (Sindaco di Ladispoli, Roma, Alessandro Grando) ma bellissime parole sono state spese anche dai Sindaci di Cerveteri, di Santa Marinella, in provincia di Roma come da esponenti del Governo Italiano e dell’Europarlamento, tra i quali Antonio Tajani.
La moglie Elvira Sava che gli è stata vicino con amore ha scritto una bellissima lettera di ringraziamento uscendo a fatica ma doverosamente ed amorevolmente dal suo dolore “privatissimo”, indirizzata all’ultimo giornale di Alberto, all’ultima sua “Creatura” alla “Voce”. Ed è la moglie a svelare aspetti inediti del grande direttore come la sua provenienza da una famiglia borghese napoletana. “A Napoli avrebbe potuto tranquillamente scegliere se fare l’avvocato nello studio di famiglia o se fare il giornalista de Il Mattino”, dove peraltro era già approdato da giovanissimo. Una vita senza incognite, né affanni di nessun genere”. “Ma il mio Ulisse – prosegue nel racconto Elvira Sava – come lo chiamavo io perché vedevo in lui l’irrequietezza, il coraggio e la curiosità dell’eroe omerico, abbandonò la sua comoda Itaca, per fare il giornalista e per vedere il mondo. E lo vide. Lo girò tutto”. Fino a fermarsi a Cerveteri, che amava profondamente e dalla quale partiva ogni giorno per molto tempo alla volta di Roma, attraverso l’autostrada, per poi tornarvi sempre e raccontarla al meglio con il suo territorio.
“Grazie alle personalità locali, nazionali ed internazionali, che nutrivano per lui affetto e stima, e che, abbandonando il carattere dell’ufficialità, lo hanno salutato con intima commozione”, ha sottolineato Elvira Sava.
Dall’incontro come giornalisti negli anni 2000, alla collaborazione tra portavoce e giornalista prima nel Comune di Anguillara Sabazia, poi nella Provincia di Roma, dove conoscesti la tua amata Elvira, alla Regione Lazio, all’apprezzamento umano e professionale reciproco nella scrupolosità, rigorosità e nell’impegno appassionato, all’esperienza condivisa nella Basilica di S. Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma Chiesa di Stato, agli articoli scritti, ai sopralluoghi con i miei figli per poter mostrare a loro piccolini la redazione e la lavorazione della carta stampata fino all’edizione del giornale, ai momenti importanti, alle battaglie condivise fatte di principio, di legalità e di etica, per non dimenticare mai un grande professionista, un grande amico. Ci vorrebbe un libro per poter parlare di te, ci vorrebbero iniziative, strutture e progetti intitolati a te e dedicati ai giovani, che siamo certi verranno proposti presto a partire da Elvira e dalle Istituzioni dove hai vissuto e con le quali hai così sapientemente e semplicemente collaborato.
Ciao carissimo Alberto.
Viviana Normando
Direttore Responsabile Gruppo ComunicareITALIA.it
Fonte: Quotidiano “La Voce”.
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