Redazione ComunicareITALIA/
Il debutto del progetto pilota del “Polo per la Digitalizzazione dei Beni Culturali e Beni Librari rari e manoscritti” in Calabria, ha consentito di raggiungere importanti obiettivi in tempi ristrettissimi che a breve saranno non solo inseriti nel circuito SBN del MiC ma saranno anche presentati alle Istituzioni di Governo, rappresentando un esempio di efficienza amministrativa e tecnologica. La grande crisi di personale delle Biblioteche italiane rischiava di dilatare i tempi della ormai indispensabile opera di digitalizzazione di libri antichi e rari spesso ridotti dai secoli in pessimo stato. Con l’istituzione del Polo emerso dalla collaborazione tra la Biblioteca Nazionale di Cosenza (BNCS) che della Città Storica di Cosenza rappresenta il motore culturale, e la Fondazione Culturale “Paolo di Tarso”. I risultati ottenuti, segno di fertilità progettuale e autentica “rinascita e resilienza”, sono per la Calabria un concreto successo.
SUCCESSO PER IL DEBUTTO DEL POLO PER LA DIGITALIZZAZIONE, LUSTRO PER LA CALABRIA
“E’ con grande soddisfazione – ha affermato Fabio Gallo Presidente della “Paolo di Tarso” – che condivido un importante risultato raggiunto dal Polo, grazie alla quale opera sono state digitalizzate circa 300 mila carte relative a Beni Librari antichi e rari, dal 500 al 700 presenti nella Biblioteca Nazionale di Cosenza (MiC) diretta da Massimo De Buono. Un risultato eccellente che a breve sarà visualizzabile nel Sistema Bibliotecario Nazionale (SBN) e premia professionalità e competenze nel campo delle innovazioni al servizio della valorizzazione e tutela dei Beni Librari e Culturali formate sul territorio. Un importante risultato reso possibile grazie al costante lavoro del Direttore della Biblioteca Nazionale Massimo De Buono che crede nella trasformazione dei luoghi della Memoria in un servizio Pubblico innovativo e continuo che garantisca accessibilità e larga condivisione. Il Polo è una delle iniziative concrete che emergono dal protocollo d’intesa tra BNCS e Fondazione Culturale “Paolo di Tarso” riconosciuta da 20 anni dal Ministero della Cultura. L’istituzione del Polo – conclude Fabio Gallo – è in linea con le azioni programmatiche del MiC (Ministero della Cultura) in riferimento all’Istituzione della Cabina di Regia per la Fotografia, al piano di digitalizzazione dei musei, al piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale che riserva particolare attenzione alle Regioni del Mezzogiorno, all’Agenda Digitale Europea, consapevoli della grande sfida che attende il Paese”.
DIGITALIZZAZIONE E’ BALZO IN AVANTI DELLA NOSTRA CIVILTA’
“La digitalizzazione del patrimonio culturale è un grande balzo in avanti della nostra civiltà” – si evidenzia sulla pagina web del Polo. Assicura la preservazione della nostra identità culturale, delle tradizioni, assicura il diritto allo studio e alla conoscenza, una larga condivisione e tutela il patrimonio da possibili calamità naturali. Nel Polo confluiscono venti anni di esperienza nel campo della Digitalizzazione di Beni Culturali maturati dalla Fondazione Culturale “Paolo di Tarso” che già nell’anno 2003, ha creato la prima Digital Library grazie ad un finanziamento dell’ICCU – Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni Bibliografiche. Un progetto divenuto celebre per avere digitalizzato l’archivio vaticano di Musica Sacra del Sommo Pontefice e per avere consentito al ministro dei Beni Culturali dell’epoca, di inaugurare il Parco della Musica di Roma con l’esposizione dei Codici “rari” manoscritti 56 e 59 di Giovanni Pierluigi da Palestrina, per la prima volta visibili in chiave digitale e sfogliabili grazie ad una Digital Library realizzata dalla stessa Fondazione, che sbalordì i tecnici per approccio estetico, qualità delle immagini e velocità di sfoglio che ancora oggi rappresentano le peculiarità tecniche che si pongono a sostegno delle Istituzioni pubbliche e private.
Per la Calabria è oggettivamente un primato che interpreta l’emersione della grande crisi del Covid19 che ha condizionato il mondo. Un vero segno di “rinascita e resilienza” proveniente dal mondo del lavoro.
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