Si apre a Cosenza una grande stagione concertistica che si incastona nei luoghi dell’arte e della cultura, ma anche in quelli della spiritualità. E’ così che ieri sabato 5 ottobre 2022 la Città di Cosenza ha vissuto una intensa serata dedicata al “Settecento di Mozart” a cura dell’Associazione “Cultura in Voce”, che segna un importante traguardo con l’assegnazione da parte del Ministero della Cultura del Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS) per il triennio 2022/2024. Il debutto è avvenuto nel prestigioso Salone degli Stemmi nel palazzo dell’Arcidiocesi Metropolitana di Cosenza Bisignano, nel cuore della Città Storica di Cosenza. Entusiasmante!
Posti in piedi e molti applausi. Soddisfatta la Direttrice Artistica Giulia Luigia Tenuta, nota e brava cantante lirica che presto la Città avrà la possibilità di ascoltare nei prossimi appuntamenti che si terranno nei luoghi simbolicamente più importanti del territorio, come la Galleria d’Arte Nazionale, per un pubblico appassionato e competente che Giulia Luigia Tenuta ha ringraziato calorosamente per la presenza affermando che l’Arte vive per darsi al pubblico.
I PROTAGONISTI: IL TELESIO STRING QUARTETT E WOLFGANG AMADEUS MOZART
Protagonista dell’evento il Telesio String Quartett (Violino Primo Manuel Arlia, Violino Secondo Simona Castiglione, Viola Giuseppe Pisciotta, Violoncello Fausto Castiglione) ed il clarinettista Francesco Algieri, musicisti di calibro internazionale provenienti dalle orchestre più prestigiose del panorama nazionale.
In apertura la Direttrice Artistica Giulia Luigia Tenuta ha presentato il ricco cartellone della rassegna che vedrà appuntamenti variegati ed ospiti di calibro nazionale ed internazionale, come si deve ad un progetto vincitore del FUS triennale (2022/24) del Ministero della Cultura attraverso il quale si vuole avviare un innovativo percorso culturale, ampliare “le competenze critiche” del fruitore e dell’ascoltatore e contribuire nello stesso tempo ad “internazionalizzare il territorio” con momenti di musica e cultura caratterizzati da una eccellente qualità artistica.
Il debutto è stato dedicato al grande compositore viennese Wolfgang Amadeus Mozart. Ad aprire il concerto l’esecuzione del Quartetto n. 19 in do maggiore k.465 divenuto celebre col soprannome di Quartetto «delle dissonanze» a causa della serie di false relazioni radunate nell’introduzione lenta (Adagio) con cui Mozart esordisce e che portarono nelle epoche successive a correzioni di zelanti censori dell’arditissimo piano tonale delle ventidue battute introduttive. A seguire il Quintetto in la maggiore per clarinetto K.581 “Stadler”, l’ultimo lavoro lasciato dal Cigno di Salisburgo rispetto ai vari Quartetti e Quintetti per strumento a fiato che rappresenta uno degli autentici capolavori di tutta la letteratura cameristica del compositore, in cui viene messo in luce il timbro dolcemente sensuale del clarinetto, la sua straordinaria estensione, le doti cantabili e quelle virtuosistiche.
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