a cura della Redazione/
Nasce il “Polo per la Digitalizzazione dei Beni Culturali e Beni Librari manoscritti, antichi e rari” da una grande storia e dal cuore del Centro di Alta Competenza CONNESSIONI che sorge da un protocollo tra la Biblioteca Nazionale di Cosenza e la Fondazione Culturale “Paolo di Tarso” di Roma che da alcuni anni ha aperto sede operativa anche a Cosenza.
IL “POLO PER LA DIGITALIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI E BENI LIBRARI” NASCE DA 20 ANNI DI ESPERIENZA
A sviluppare l’istituzione del Polo sono stati i venti anni di esperienza nel campo della Digitalizzazione di Beni Culturali maturati dalla Fondazione Culturale “Paolo di Tarso”. La proposta giunge dal responsabile dell’Area Progetti Fabio Gallo noto per avere ideato e promosso la digitalizzazione di Beni Librari di pregio attraverso l’utilizzo del formato 35mm, grazie ad un progetto pilota finanziato dall’ICCU – Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni Bibliografiche. Un progetto divenuto celebre per avere consentito al ministro dei Beni Culturali dell’epoca Rocco Buttiglione, di inaugurare il Parco della Musica di Roma il 21 dicembre 2005 con l’esposizione dei Codici Rari provenienti dall’archivio musicale del Sommo Pontefice custodito dal Capitolo Lateranense nella Basilica San Giovanni in Laterano di Roma. Tra i codici esposti innanzi agli ospiti internazionali, i “rari” manoscritti 56 e 59 di Giovanni Pierluigi da Palestrina, per la prima volta visibili in chiave digitale e sfogliabili grazie ad una Digital Library realizzata dalla stessa Fondazione, che sbalordì i tecnici per approccio estetico, qualità delle immagini e velocità di sfoglio. Nelle foto per gentile concessione della Fondazione Culturale “Paolo di Tarso”, il Presidente della Fondazione Luana Gallo, la coordinatrice del progetto Eleonora Cafiero e lo storico dell’Arte Viviana Normando, nella sala dello sfoglio delle opere digitalizzate.
IL POLO PER LA DIGITALIZZAZIONE dei beni Librari e Culturali COLMA UN VUOTO STRATEGICO
L’ideazione da parte di Fabio Gallo del processo digitale da Reflex 35 mm con ottiche intercambiabili nel 2003 ha rivoluzionato il processo di digitalizzazione sostituendo al lento, complesso e obsoleto meccanismo degli scanner, un processo di ripresa e scatto di altissima qualità e 30 volte superiore in velocità che, unito a particolari processi tecnici, hanno dato vita ad uno “standard” preso a modello dall’attuale industria ma che resta una “capacità tecnica esclusiva” della Fondazione “Paolo di Tarso”. Dopo anni, l’industria che crea gli strumenti della Digitalizzazione di beni librari utilizza il sistema di ripresa da Reflex 35mm ideato da Fabio Gallo, manifestando ancora limiti di ripresa su determinati formati che, invece, sono superati con l’adozione dello standard che oggi grazie al Centro di Alta Competenza CONNESSIONI, Fabio Gallo sta trasmettendo a giovani professionisti, colmando il vuoto strategico generato dalla mancanza di trasferimento di competenze in un settore strategico.
DOPO 20 ANNI STUPISCE L’ELEVATA QUALITA’ DELLA PRIMA DIGITALIZZAZIONE REALIZZATA DALLA “PAOLO DI TARSO”
Oggi suscita stupore vedere la qualità del primo progetto di digitalizzazione realizzato dalla Fondazione in collaborazione con ICCU. “Illuminazione, tavolo di lavoro, sostegno delle reflex, sistema di scatto, qualità delle ottiche e altro – afferma Fabio Gallo – sono parte del lavoro necessario, ad esempio per i Codici rari, perché possa riprodursi la sensazione di avere innanzi una dimensione tridimensionale della carta che allo sfoglio appare naturale. Non ho fatto altro – ha affermato Fabio Gallo – che ricercare la tecnica migliore per assicurare a chi sfoglia un libro digitale, di vivere emozione e sensazione tattile che si prova con il libro di carta tra le mani”.
LE LACUNE DELL’INDUSTRIA SUPERATE DALLO STANDARD
Nei lavori di Digitalizzazione affidati al “Polo” oltre agli scanner planetari di ultima generazione, viene sempre allestito il tavolo di ripresa che utilizza quello che possiamo definire il “metodo Gallo” che assicura, come sopra accennato, la possibilità di ripresa anche di formati straordinari rispetto ai sistemi industriali (vedi link delle mappe). E’ questo il metodo che Fabio Gallo, quale direttore del Centro di Alta Competenza CONNESSIONI, sta trasferendo a professionisti sia specificatamente provenienti dal mondo della Fotografia digitale, che della Storia dell’Arte e del trattamento di Beni Librari in genere. Il Polo, infatti, è anche formazione.
Il “Polo per la Digitalizzazione dei Beni Culturali e Beni Librari manoscritti, antichi e rari” – afferma Fabio Gallo – se pur ispirato dalle competenze e dall’esperienza di settore, nasce per offrire un servizio altamente professionale nel campo della Digitalizzazione nel momento in cui si rischia di perdere milioni di libri che vogliamo assicurare alle future generazioni per le quali desideriamo prodigarci perché venga loro offerto il diritto allo studio e alla conoscenza che proviene sempre dalla grande eredità culturale del passato”. Dopo una brillante carriera nel mondo dell’Arte, Fabio Gallo diventa antropologo del mondo digitale ed esperto di intelligenza connettiva e gestione della conoscenza.
Il successo delle sue idee sul futuro della tecnologia al servizio della società civile lo ha portato a diventare relatore principale in numerose conferenze nel mondo accademico e in contesti tecnici come quello proposto dall’Associazione “Alumni Bocconi” sul tema “Turismo e nuove tecnologie” e sul tema “Nuove tecnologie, nuove relazioni” al fianco di Derrick De Kerckhove nel convegno sul tema della 43ª Giornata Mondiale per le Comunicazioni Sociali svoltosi a Roma presso la Pontificia Università Lateranense. Fabio Gallo ha fondato il DIGITAL CULTURAL HERITAGE MUSEUM “ITALIA EXCELSA” e le sue immagini godono di elevate quotazioni da parte dell’Esperto del Giudice del Tribunale Civile di Roma. Il capitale sociale della Fondazione Culturale “Paolo di Tarso”, infatti, è costituito da sue opere d’arte fotografica quotate.
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