Un mondo parallelo, virtuale, emozionale entra in rete dalla Biblioteca Nazionale di Cosenza. E’ l’Ecosistema Digitale della Cultura “MetaversoCOSENZA” che ha saputo riunire in una sola piattaforma digitale immediata nella fruizione, i capolavori dell’arte e della cultura presenti nella più che bimillenaria Città di Cosenza. Un progetto indipendente realizzato senza fondi pubblici. Un grande merito. Un lavoro che merita la lode. Finalmente! Questo il link: www.metaversocosenza.it
DIMENSIONE INDIPENDENTE E UNIVERSALMENTE ACCESSIBILE
Un progetto pilota che a poche ore dalla presentazione sta facendo discutere mondo della cultura e scientifico perché il termine digitalizzazione, nel metaverso, ha un senso compiuto. Già prenotati a poche ore dalla presentazione, due seminari dall’UNICAL ed una tesi di laurea dedicati al fascino del patrimonio culturale curato con estrema “intelligenza connettiva”. MetaversoCOSENZA è accessibile da tutti i sistemi di connettività e rende disponibili migliaia di immagini in formato cinemascope, visite virtuali e video realizzati in 4k. Ma non è tutto: infatti, sono presenti una importante quantità di “musei digitali” visitabili come tutto il Metaverso con visori VR di ultima generazione anche come servizi per il turismo e la didattica.
L’onore del primo click istituzionale è toccato al Direttore della Biblioteca Nazionale di Cosenza Massimo De Buono che nel suo intervento ha ricordato l’origine del termine “metaverso”, da Neal Stephenson, autore del romanzo “Snow Crash”, a Steven Spielberg con il film “Ready Player One”, alla definizione di metaverso più esaustiva data da Matthew Balle.
ANCHE IL FUTURO PARTE DA UN LIBRO
L’ideatore di MetaversoCOSENZA è l’antropologo Fabio Gallo. Ex coreografo e autore di RAIUNO, fondatore della Città della Pace, per anni ha diretto l’ufficio cultura della Basilica di Stato della Capitale. Dal 2000 investe tempo ed energie per valorizzare il patrimonio culturale nazionale, vera e propria opera di mecenatismo dell’Arte. Da poco riapprodato nella su terra d’origine e in poco tempo ha firmato tre progetti di successo: la Piattaforma di rigenerazione territoriale COSENZA CRISTIANA, il Centro di Alta Competenza CONNESSIONI e MetaversoCOSENZA. “Tutto – commenta Fabio Gallo – parte da ricerche storiografiche e bibliografiche. Il libro resta il luogo dal quale partiamo per realizzare i nostri progetti, anche quelli più innovativi come questo”.
SUPERATI I LIMITI TEMPORALI E SPAZIALI
MetaversoCOSENZA è stato realizzato dalla Fondazione Culturale “Paolo di Tarso” in collaborazione con gli esperti del Centro di Alta Competenza CONNESSIONI. In questo Ecosistema Digitale della Cultura limiti temporali e spaziali vengono superati grazie a un’avanzata tecnologia che mette in rete opere d’arte, musei, chiese e cattedrali, siti archeologici. L’utente dalla rete si immerge in una realtà aumentata che restituisce un’esperienza sensoriale capace di rendere tangibili dettagli altrimenti impercettibili in presenza ad occhio nudo, grazie a immagini ad altissima definizione.
Ma c’è di più. MetaversoCOSENZA potrà essere usato non solo a scopo didattico, conoscitivo e di ricerca, ma anche per agevolare il lavoro dei creativi del nuovo millennio. All’interno della piattaforma sono disponibili decine di clip in 4k da scaricare e utilizzare per nuove creazioni cinematografiche, nonché tutte le istruzioni per produrre contenuti video con i telefoni cellulari applicando la lente anamorfica.
NFT – NON FUNGIBLE TOKEN
In più gli artisti nella sezione Nft potranno commercializzare le proprie opere visuali nel web in totale sicurezza guidati dagli esperti del metaverso. La sezione Geocammini realizzati con tecnologia satellitare Garmin, consente di visualizzare su mappa la geografia degli itinerari virtuali illustrati con dovizia di dettagli, scaricabili gratuitamente.
LA DIGITALIZZAZIONE PER RESTITUIRE ALL’ARTE IL SUO VALORE CIVICO
L’obiettivo: ridare dignità alla cultura recuperandone il valore civico. Solo operando in questa direzione possiamo pensare di contrastare la fuga di cervelli dall’Italia, impiegando le eccelse professionalità presenti sul territorio in contesti innovativi che pongano le basi di una ripartenza concretamente resiliente”. 6
Finalmente musei e opere d’arte, come ad esempio il MAB (Museo all’Aperto Bilotti) vengono esposte in rete con la dignità che essi meritano e con una cura dei dettagli davvero all’avanguardia. Le opere del MAB, come tutte le opere d’arte presenti, sono scontornate sul modello delle note “perle nere” di Franco Maria Ricci.
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