Redazione ComunicareITALIA – Arte/
Cosenza, la bella Città nota anche per il suo corso Mazzini che ospita opere d’Arte di eccellente valore esposte perennemente al pubblico, costituendo una forma intelligente e di successo di arredo urbano, oggi ha subito una serie di potenti e inattese raffiche di vento che hanno messo sotto sopra la Città.
Tra i danni che fortunatamente non hanno coinvolto civili, vi è un’opera d’arte. Il vento ha raggiunto una potenza tale da scaraventare al suolo. Si tratta di una delle tre Colonne di Sosno che, tra l’altro, era stata oggetto di restauro per un danno simile, dovuto all’urto di un autoveicolo. A effettuare il restauro il Prof. Gianluca Nava, noto restauratore in forze all’Università di Urbino, recatosi subito sul posto. La nostra Redazione lo ha raggiunto telefonicamente. L’opera di restauro, come abbiamo evidenziato con apposito redazionale dedicato ad “Arte e Restauro”, era riuscita al punto tale da rendere impossibile all’osservatore esperto la ricomposizione dell’opera d’arte.
“Purtroppo – ci ha comunicato il Prof. Nava – le Colonne di Sosno sono molto belle ma in caso di venti forti, diventano vere e proprie vele che assorbono il vento poiché si espandono in ampiezza e il loro peso è relativo. E’ chiaro, rispetto alle altre opere che pesano molto e hanno forme meno disponibili ad accogliere il vento, le Colonne sono svantaggiate. Peccato – ha riferito il Prof. Nava ancora sul posto – avevo fatto un lavoro di restauro meraviglioso. Ma innanzi alla potenza della natura ci dovremo interrogare e chiederci se per le Colonne di Sosno, l’Amministrazione Comunale debba immaginare una sistemazione in grado di proteggerle meglio”.
Il vento ha raggiunto la velocità di 100 km orari. Raramente negli ultimi anni si è registrato un simile evento che ha terrorizzato i calabresi. Alberi di notevole circonferenza e profonde radici sono stati rivelti e adeguati al suolo come fuscelli. Lo dimostra la foto che ritrae Viale della Repubblica a Cosenza.
A Reggio Calabria, invece, si è letteralmente disintegrata la Statua della Chiesa di San Salvatore (vedi foto), ben più solida della sottilissima scultura del Mab di Cosenza che, in ogni caso, nonostante il restauro sia stato eseguito magistralmente, trattasi sempre di opera ripristinata da centinaia di pezzi tra piccoli e grandi, come ha dichiarato il noto Prof. di restauro Gianluca Nava.
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