A cura di Fabio Gallo – Direttore Editoriale/
E fu nella corte di Re Ferrante d’Aragona, a Napoli, che l’umile fraticello di Paola diretto in Francia, ove avrebbe trascorso il resto della sua vita, spezzò la moneta d’oro dalla quale sgorgò copioso il sangue che terrorizzò insieme al Re, tutta la corte. “Questo – disse Francesco al potente re – è il sangue che avete sottratto al Popolo che avete oppresso. Ora, restituitelo!” Il re lo fece.
La caratteristica del dialogo del più grande Taumaturgo della storia cristiana – San Francesco da Paola – con il potere dell’epoca, sembra attraversare i secoli e non perdere di attualità. Sempre in difesa del Popolo San Francesco, sembra spezzare proprio oggi una nuova moneta per i fatti di Rossano, per l’alluvione che ha sepolto di fango l’onore della politica calabrese che, per riempirsi di oro, ha rinunciato alla promozione del bene comune, della sua Memoria, della sua storia umana. Una storia costata ai calabresi due grandi diaspore che, paradossalmente, hanno ricreato nel mondo le mille Calabrie che hanno un solo grande protettore e mediatore presso Dio Padre: San Francesco da Paola.
In questo contesto si scorge una luce, non lume di candela – come direbbe Mons. Pietro Amato, geniale ed illuminato curatore della mostra che vi invitiamo a visitare – ma un raggio di sole autentico che illumina, riscalda, rende fertile: è la fede cristiana che, nonostante tutto, vivifica e colora la nostra società che qualcuno o qualcosa vorrebbe far diventare un giardino grigio e pieno di paura, un quartiere senza Cristo, un mondo senza lavoro, senza dignità e senza speranza.
Oggi ci regaliamo una mostra. Ne facciamo dono alle nostre intelligenze assopite: il dono del risveglio. Un dono che bussa alla porta della nostra coscienza dall’esterno e ci sveglia dalla notte facendo entrare il Sole nella nostra vita: è la Bellezza! Abbiamo oggi bisogno di ritrovare noi stessi e la strada che conduce ai mille tesori nascosti nella Bellezza. Ma dove? Certamente una strada logica potrebbe essere quella che ci porta a ripercorrere i passi dei nostri Padri e delle nostre Madri, artefici di quella pietà popolare grazie alla quale sono state decorate e affrescate le nostre Chiese Cattedrali, i nostri Conventi, i Santuari, le Edicole murarie poste sul cammino ricco di emozioni che abbiamo dimenticato divenendo, così, poveri di spirito. E’ nel lavoro di tanti artisti che hanno reso il silenzio mai tanto eloquente quanto lo è quello dell’Arte, che dobbiamo ricercare i tesori che ci arricchiscono e rendono migliori, capaci di grandi opere.
Il potere della comunicazione che dice tutto e niente, sempre più spot o slogan che approfondimento, sempre più convulsa e obbediente alla finanza, non alla verità e alla vita, ci ha resi incapaci di fare silenzio e meditare su chi siamo per davvero e qual è il senso della nostra esistenza.
Una mostra, oggi, nel mondo del caos, nel mondo in cui tutti gridano, ha il grande potere di fare silenzio. Una mostra in un Santuario.., che bello! Cosa di più bello vi è oggi del ventre caldo e rassicurante di una Chiesa? Si, è tutto qui il potere di una mostra d’Arte dove ogni opera ama tacere per comunicare la vera ricchezza di sensazioni e sentimenti che in noi costituiscono quella libreria di saperi che, al momento opportuno, ci supporta nelle scelte giuste.
LA MOSTRA DEDICATA A SAN NICOLA SAGGIO DA LONGOBARDI
Tanto più quando una mostra è dedicata all’Arte Sacra, alla Bellezza del Sacro, come quella appena inaugurata nella Basilica Santuario di San Francesco da Paola a cura di Mons. Pietro Amato, una vera celebrità della Storia dell’Arte, dedicata alla figura di San Nicola Saggio da Longobardi. Dunque tuffiamoci nella nostra bella cultura italiana e cerchiamo di capire, ad esempio, come il Sud Italia che all’epoca non aveva meno problemi di quelli attuali, ha saputo esprimere due colossi di umiltà come San Francesco da Paola e San Nicola Saggio da Longobardi ed eroi come Nicola Picardi, il giovane amico di San Francesco da Paola che ha saputo sacrificare la sua vita sulle rive del mare di Otranto in nostra difesa dai Turchi.
La nostra rivoluzione all’ignoranza che trafigge ogni giorno il cuore delle madri che vedono ancora oggi, dopo secoli, partire i propri figli alla ricerca di lavoro, è la riappropriazione responsabile del Grande Patrimonio Culturale che ci appartiene e contiene gli unici solidi pilastri sui quali può edificarsi una moderna e concreta economia.
Una mostra, presto, mille mostre, mille opportunità di crescita e sviluppo. Tra poche settimane saremo nell’Anno 2016 in cui si celebrerà nel Mondo il Grande Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco e, la SS. Trinità, ha voluto che contestualmente si celebrassero i 600 anni dalla nascita di San Francesco da Paola. La mostra è un’occasione unica di riflessione per prepararci a questa duplice esperienza di autentica ricchezza e bellezza.
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