Dostoevskij, grande romanziere

a cura dell’Avv. Giovanni Borrelli/

La narrativa italiana considera Dostoevskij un grande romanziere, trascurando erroneamente il corposo pensiero filosofico che, attraverso le opere, ha inteso trasmettere.

In Russia paese di grande cultura, le sue profonde idee vengono prese come messaggi filosofici, comunicati  attraverso l’arte del romanzo, come d’altra parte faceva Platone con i dialoghi, per cui a  ragione è ritenuto un grande filosofo, nel dibattito speculativo sul nichilismo, la fede, il male e la libertà, quest’ultima “quale volizione del Principio supremo dell’Essere e del Bene” come ha ben evidenziato il compianto prof.Giovanni Reale. Questo grande filosofo deve, dunque, essere  compreso per la profondità delle idee che  costituiscono la forza che muove il mondo e le sue opere rilette come messaggi filosofici, come ebbe a sostenere in Italia Luigi Pareyson, inserendolo trai grandi della filosofia contemporanea. Apprenderemo, così,  che il male non è solo privazione di bene, ma scelta nell’animo dell’uomo, volizione negativa che si estrinseca con effetti devastanti, allorché respinge il bene e che solo nella fede esiste la libertà, superata la difficile lotta incessante col dubbio.