A cura di ComunicareITALIA.IT/
Fino ad oggi con WWW si è indicata la “World Wide Web (in inglese letteralmente significa “ragnatela grande quanto il mondo”). Ora le tre iniziali più note al mondo e che hanno cambiato il modo di comunicare hanno un nuovo significato altrettanto innovativo e potenzialmente capillare che potrebbe cambiare il modo di responsabilizzare la società civile.
Sono tutte Donne, in soli due mesi di attività sono già mille e hanno scelto di riunirsi in un Movimento politico denominato WWW – “What Women Want” (ciò che le Donne desiderano). Il Movimento cresce grazie alla generosità culturale e politica di Donne davvero speciali che oggi possono svolgere un ruolo di mediazione culturale tra mondo della Politica e Società civile che, come le cronache dimostrano, sono sempre più sconnesse da una forma di individualismo davvero sconcertante.
WHAT WOMEN WANT: PRESENTATE PROPOSTE PER FUTURO GOVERNATORE DELLA CALABRIA
E’ stato presentato Venerdì 14 Novembre, a Lamezia Terme, presso la Sala Affreschi di Palazzo Nicotera, il documento propositivo che le donne del movimento politico regionale “What Women Want”, che conta quasi mille adesioni, intendono sottoporre all’attenzione del futuro Presidente della Calabria.
What Women Want
In particolare, le promotrici presenti ne hanno illustrato il contenuto agli organi di stampa e hanno chiarito come il metodo di lavoro scelto abbia un obiettivo di azione che vada ben oltre la scadenza elettorale.
Hanno rappresentato le istanze del Movimento e hanno risposto alle domande dei giornalisti alcune tra le sue promotrici: Alba Mazzotta (Montalto -CS), Bianca Rende (Cosenza), Mariarosalba Bernaudo (Rende), Vincenzina Perciavalle (Vibo Valentia), Michela Cortese (Crotone), Rosa Lacava (Catanzaro), Maria Grazia Mallone (Reggio Calabria).
- Costituzione di parte civile sistematica della Regione nei processi di violenza alle donne;
- Costruzione di una legge quadro regionale sullaparità di genere, nel solco delle più moderne legislazioni nazionali ed europee, che comprenda l’attivazione di strategie di genere innovative e trasversali da declinare in ogni settore delle politiche di sviluppo regionali, ivi comprese quelle di conciliazione.
La vita delle donne e degli uomini calabresi ha bisogno di una virata che sarà possibile se a questa inversione partecipano la comunità intera, le intelligenze tutte e le capacità di governo maschili e femminili.
Attivo da circa due mesi, il gruppo WWW ha già raccolto CIRCA 1000 adesioni sul web.
What Women Want nasce dall’indignazione per l’esclusione della doppia preferenza di genere dalla legge elettorale appena approvata, per i numerosi casi di violazione della quota di genere prevista per le Giunte comunali dalla legge Del Rio, disattesa da molti Sindaci, per la composizione delle liste elettorali, che hanno visto un numero ridottissimo di donne candidate.
What Women Want è uno spazio libero, aperto al contributo di tutte le intelligenze, femminili e maschili, che si confrontano proponendo obiettivi politici, primo fra tutti quello di aumentare la presenza femminile nelle istituzioni e nei luoghi delle decisioni politiche a partire dal deficit attualmente presente proprio nella massima assemblea elettiva regionale.
What Women Want vuole essere un presidio di autentica partecipazione, ampliata alle nuove generazioni, per la costruzione di un patrimonio nuovo di diritti e di democrazia, che avvantaggi tutta la collettività regionale.
What Women Want si pone come soggetto proponente, attraverso un metodo di lavoro che approfondisce e valuta taluni temi, sia sul web che attraverso incontri territoriali, per arrivare alla definizione di idee e proposte da sottoporre al futuro Governo regionale e alle comunità amministrative locali.
What Women Want intende essere luogo di pensiero, elaborazione e azione politica in tutti i settori dell’attività di governo regionale (Famiglia, Non autosufficienti, Scuola, Sanità, Trasporti, Ambiente, Politiche abitative, ecc…), attraverso proposte concrete che guarderanno anche ai canali di finanziamento possibili verso la nostra Regione, con particolare attenzione a quelle legate al ciclo di programmazione 2014-2020. Offrire, così, un’altra ‘visione’ della Calabria, più attenta alla cura e al bene comune.
Questi i punti finora condivisi sui quali il movimento chiede esplicita condivisione a chi sara’ chiamato a guidare la Calabria nei prossimi 5 anni
- Maggiore attenzione, nella selezione della classe dirigente, alle capacità e alle intelligenze libere della Regione, al di fuori dell’appartenenza ai gruppi di potere che finora hanno impedito lo sviluppo e la crescita della Calabria;
- Valorizzazione e riconoscimento delle esperienze e dei saperi delle donne, di cui la futura o il futuro Presidente non potrà fare a meno se davvero vorrà cambiare la vita pubblica dei calabresi e delle calabresi;
- Riforma della legge elettorale con l’introduzione della doppia preferenza di genere e della presenza equilibrata di generi nelle liste;
- Composizione paritaria della nuova giunta regionale ed equilibrata rappresentanza di genere nei vertici amministrativi regionali;
- Adeguata copertura economica per le politiche femminili: dai centri anti-violenza passando per gli organismi di parità e di rappresentanza, le politiche del lavoro e la legislazione esistente a presidio dei diritti inviolabili delle donne;
- Costituzione di parte civile sistematica della Regione nei processi di violenza alle donne;
- Costruzione di una legge quadro regionale sulla parità di genere, nel solco delle più moderne legislazioni nazionali ed europee, che comprenda l’attivazione di strategie di genere innovative e trasversali da declinare in ogni settore delle politiche di sviluppo regionali, ivi comprese quelle di conciliazione.
- La vita delle donne e degli uomini calabresi ha bisogno di una virata che sarà possibile se a questa inversione partecipano la comunità intera, le intelligenze tutte e le capacità di governo maschili e femminili.
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