La notte più lunga dell’estate pugliese si è consumata a Melpignano, per il concertone finale della Notte della Taranta. Che si è aperta sulle note della “intro” originale scritta dal violoncencellista Giovanni Sollima – maestro concertatore dell’edizione 2013 – sull’Antidotum tarantulae, testo del ’600 del gesuita Athanasius Kircher.
Si parla di circa 130mila spettatori – secondo stime fornite dalla questura di Lecce – a Melpignano (Lecce) a seguire il concertone finale de ‘La Notte della Taranta’, il più grande festival musicale dedicato al recupero della pizzica salentina.
NOTTE DELLA TARANTA: SI PARLA DI 130MILA SPETTATORO
I tantissimi ‘tarantolati’ hanno ballato fino a tardi sulla grande piazza dell’ex convento degli Agostiniani. Dalla questura di Lecce sottolineano che non vi è stato alcun problema di ordine pubblico e che la manifestazione è stata all’insegna del divertimento. Ci sono stati due ricoveri per problemi cardiaci e 120 interventi sanitari. Circa 200 gli uomini delle forze dell’ordine che hanno vigilato sull’evento, cominciato alle 19.30, con il pre-concertone, e terminato alle 2.45. Durante i controlli militari dei Carabinieri e della Guardia di finanza hanno arrestato due pusher extracomunitari (un ghanese e un senegalese, residenti a Roma) trovati in possesso complessivamente di circa 300 grammi di marijuana. “E’ andato tutto bene – spiega il questore di Lecce, Enzo Carella – non ci sono state criticità particolari. C’è stata massima collaborazione da parte degli organizzatori della manifestazione, frutto dei contatti avuti durante le riunioni tecniche che abbiamo tenuto durante la fase organizzativa dell’evento”. “Un plauso – conclude il questore – va rivolto a tutto il personale di polizia e delle forze dell’ordine impegnate nel servizio con grande professionalità”.
GIOVANNI SOLLIMA: LA TARANTA E’ MUSICA DEL CORPO
Nessun dubbio per Giovanni Sollima: “La mia Taranta è musica del corpo”, ha spiegato il maestro concertatore della Notte della Taranta 2013 che ha portato sul palco di Melpignano tutta un’altra musica con i suoi “Venticello”, venti violoncelli, un’orchestra nell’orchestra popolare.
È la rivoluzione degli archi promessa dal maestro siciliano per la sedicesima edizione della notte più lunga dell’estate salentina: “Il violoncello è uno strumento che prende l’ottanta per cento del corpo, e il corpo vibra, liberando la musica”, spiega Sollima. Il concertone si è aperto sulle note della “intro” originale scritta da Sollima sull’Antidotum tarantulae, testo del ‘600 del gesuita Athanasius Kircher.
NOTTE DELLA TARANTA: OCCASIONE DI SVILUPPO
Bagno di folla annunciato anche quest’anno all’ombra del convento degli Agostiniani, cuore della piccola cittadina a Sud del sud Italia. “Ringrazio i miei 2mila concittadini per l’ennesimo sforzo d’accoglienza”, ha ribadito il sindaco di Melpignano Ivan Stomeo. Spettacolo scandito in due tempi, come da tradizione: il preconcertone dalle 19 che si è chiuso con il brano originale scritto da Eugenio Bennato per l’occasione “Notte del Sud ribelle”. I Venticello, l’Orchestra popolare Notte della Taranta con i suoi tredici musicisti, sette voci e altrettanti ballerini, in scena a partire dalle 22,45.
Altra novità, l’esibizione dell’etoile iberica Miguel Angel Berna, “studioso delle manifestazioni tarantismo in Spagna e grande interprete del flamenco”, ha spiegato il direttore artistico Sandro Cappelletto. Ospiti d’eccezione, Emma Marrone, “felice di tornare a interpretare i canti della sua infanzia”, Alfio Antico, Niccolò Fabi, Max Gazzè, e dall’Ungheria il violinista Roby Lakatos con la sua musica gipsy. Insieme hanno eseguito 34 classici della tradizione salentina per un totale di quattro ore di concerto.
Il vento di crisi ha soffiato quest’anno anche sulla Notte della Taranta. “Abbiamo dovuto introdurre per la prima volta dei piccoli contributi economici anche nel backstage per il pagamento dei parcheggi (3 euro), bevande (3 euro) e cibo (5 euro)”, ha spiegato il presidente della Fondazione organizzatrice dell’evento, Massimo Manera, “ma abbiamo dovuto farlo per finanziare e costruire l’edizione 2014”. Non è stata l’unica novità di questa sedicesima edizione, che ha varato l’evento nell’evento dedicato all’enogastronomia, con “Il cibo della Taranta“.
Menu a base di prodotti salentini come il “polpo punto da fico d’India”, griffato dallo chef concertatore Antonio Bufi, molfettese allevato alla scuola di Gualtiero Marchesi, investito per l’occasione da Eataly (partner ufficiale e sponsor del concertone). Salento dentro e fuori. Dopo avere vestito i Rolling Stone, Augusto Romano e Meltin’pot hanno firmato gli abiti dell’orchestra popolare, come ha ricordato il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, sfoggiando l’importanza del modello a tutto Salento della Notte della Taranta, come fondamentale per la valorizzazione della creatività e del territorio, in tutte le sue manifestazioni. Corpo, anima, ma anche reddito, se è vero come è vero – lo dimostra uno studio dell’Università di Lecce condotto nel 2012 – che i trenta giorni del “Festival della Taranta” contano un 50 per cento di spettatori in arrivo da fuori, oltre i confini regionali, numeri che lievitano ulteriormente per il concertone finale.
“Non è folklore, ma l’annuncio di un altro sistema di sviluppo. L’esperimento che dimostra come la ricchezza materiale da altro non può derivare se non da quella immateriale, attraverso un modello ordinario di ricostruzione del vivere civile”. Parola del presidente della Regione, Nichi Vendola.
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