APERTURA

A Giorgio Napolitano lettera aperta a tutela delle Imprese da Anna Maria De Rose

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Il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano

ComunicareITALIA – Anna Maria De Rose è Coordinatrice Nazionale del “Movimento per la Dieta Mediterranea, il Cibo Sano e la Salute”, un Movimento di successo e di recente costituzione che del diritto alla Salute e al Cibo Sano per tutti, ne sta facendo una seria battaglia che avrà importanti ricadute a vantaggio delle Aziende Contadine italiane.
Anna Maria De Rose di professione Dottore Commercialista, tocca con mano le reali difficoltà delle PMI – Piccole e Medie Imprese e, non convinta di alcuni argomenti affrontati da Giorgio Napolitano nel suo discorso di Capodanno, decide di rivolgersi al PARLAMENTARE.IT che volentieri pubblica la sua lettera certo di offrire al Presidente della Repubblica e non solo, un oggettivo contributo alla politica italiana che non ci pare abbia compreso ancora molto come si producono posti di lavoro.

“Illustrissimo Signor Presidente, ho ascoltato con molta attenzione il suo discorso di fine anno e, dopo avere riflettuto, avverto l’esigenza di esternarle alcune considerazioni personali.
Ho deciso di rendere pubblico il mio pensiero poiché il particolare momento della storia politica italiana necessita del contributo attivo di  tutti noi cittadini, soprattutto di coloro i quali hanno responsabilità. E io, da Donna, madre, nonché da Commercialista figlia di Commercialista e Direttore di Banca, ritengo di averne non solo verso i miei figli ma anche nei confronti di PMI che seguo nelle loro oggettive difficoltà, dovute alla cattiva gestione del Paese da parte della Politica italiana.

In premessa Le confermo il mio più alto senso di stima nei suoi confronti e dell’Alta Istituzione che Lei rappresenta.  Scrivo da Cittadina Italiana residente in Calabria e non iscritta a nessun partito o movimento  politico.

Inizio con l’augurare anche io buon anno alle nostre forze dell’ordine, sia a quelle che operano in Italia che all’Estero. Invio un sincero augurio alle loro famiglie che ogni giorno vivono con la costante preoccupazione che i loro cari non ritornino a casa.

La decisione di scriverle questa lettera aperta si riferisce in modo particolare a quella parte del suo discorso nella quale afferma che: “Importante è che soprattutto tra i giovani si manifesti insieme con la polemica e l’indignazione, la voglia di reagire, la volontà di partecipare a un moto di cambiamento e di aprirsi delle strade (ANSA)” .

Mi permetto dire, Signor Presidente, di essere profondamente delusa e indignata sia per l’attuale situazione italiana che “politici” prima e “tecnici“ poi hanno contribuito a creare; sia per alcuni brani del suo discorso ove Lei testualmente afferma che “si deve agire distribuendo meglio, subito, i pesi dello sforzo di risanamento indispensabile, definendo in modo meno indiscriminato e automatico sia gli inasprimenti fiscali sia i tagli alla spesa pubblica”.

Se Lei ritiene quindi che questa possa essere la strada salvifica dell’Economia italiana, sorge spontaneo chiedersi:

  1. perché non è intervenuto con immediatezza fermando i vari decreti “SalvaItalia” che hanno contribuito sì a salvare l’Italia dal baratro sia contestualmente a far entrare in recessione il paese?
  2. perché non è intervenuto quando il Ministro Fornero ha fatto la sua splendida riforma lasciando senza pensione gli “esodati” e bloccando le rivalutazioni delle pensioni per due anni a titolari di pensioni non certo d’oro?
  3. Perché non è intervenuto quando la BCE concedeva prestiti alle banche anche italiane ad un tasso di interesse di favore affinché queste li investissero a sostegno delle PMI per garantire un maggiore accesso al credito, ed al contrario le stesse utilizzavano il danaro per acquistare il nostro debito pubblico? Qualcuno dirà che è servito per salvare l’Italia a me pare che gli Istituti di Credito in questione  hanno acquistato denaro ad un tasso dell’1% e lo hanno investito in operazioni di borsa senza rischi che hanno reso mediamente il 7-8%.
  4. Perché quando le PMI venivano spazzate via dalla crisi come lei stesso afferma e dal peso delle imposte da pagare non ha suggerito ad Equitalia di allentare la presa concedendo magari maggiori dilazioni di pagamento o fermando per un periodo di tempo i pignoramenti mobiliari e immobiliari che costituiscono morte certa per un’impresa, morte causata nella maggior parte dei casi da uno Stato inadempiente e da una pubblica amministrazione inefficiente?
  5. A proposito del rilancio dell’economia  del Mezzogiorno dell’Italia attraverso le Startup innovative per i giovani, invece Signor Presidente, mi chiedo come mai non abbia disposto immediati interventi in merito alla questione più volte denunciata dalla Stampa in merito alle Società SGR  (pubblicata anche da www.ilparlamentare.it ndr). Eppure ricordo bene le Sue parole in Calabria, Signor Presidente, quando augurava al Sud una nuova classe politica e i suoi molti auspici a che si desse finalmente spazio ai giovani capaci. Come mai nessuno è intervenuto quando, ad esempio per la Società SGR Imi Fondi Chiusi – Fondo atlante Ventures alle dipendenze   il cui allora Amministratore Delegato era il Ministro Corrado Passera, sono state denunciate gravissime anomalie nella valutazione dei Fondi? Non erano forse questi i fondi che sarebbero dovuti andare ai giovani?
  6. Non per ultimo, ma per non profittare di chi intenderà offrirmi spazio, vorrei affrontare la questione del Cibo Sano: come lei sa Coldiretti ha recentemente denunciato che  molti Cittadini, in modo particolare le Famiglie numerose e la maggior parte dei pensionati, sono costretti dalla crisi ad acquistare nei discount. Contestualmente l’Italia subisce una perpetua frode che ammonta a circa 80 miliardi di euro l’anno dovuto all’immissione sul mercato del falso Made in Italy. Mentre la prima sta lentamente uccidendo le persone poiché il cibo di scarsa qualità produce malattie alla persona e danno alla Sanità Nazionale, la seconda sta uccidendo l’Economia nazionale delle PMI del settore Agroalimentare che vendono sempre meno. La mia domanda è questa: cosa ha fatto il Governo a parte che acquisire i dati offerti da Coldiretti visto che le cose stanno sempre peggio?
  7. La questione “Rosarno”. Basta la parola. Per avere un’idea chiara di come si comporta la politica italia, Signor Presidente, non bisogna leggere sui giornali le dichiarazioni della politica. E’ sufficiente rivolgere la propria attenzione sulla questione Rosarno. Se Rosarno migliora significa che la politica sta cambiando. Se Rosarno rimane inascoltata, allora significa che la politica ha fallito ancora.

Poche righe per dirle che il sistema italia è, molto evidentemente, ingolfato e sta facendo morire l’Impresa italiana.
Ma come avviene quotidianamente l’esecuzione a morte dell’Impresa italiana? Mi permetto evidenziarlo in 10 punti che dovrebbero rappresentare l’ispirazione di un vero e proprio programma politico delle prossime elezioni:

  1. Mancati incassi dalla Pubblica amministrazione e da privati
  2. Mancato pagamento delle imposte e dei contributi previdenziali per mancanza di fondi
  3. Mancata concessione del DURC
  4. Mancata possibilità di incassare da parte dell’Impresa dalla Pubblica Amministrazione per la mancata esibizione del DURC
  5. Mancato accesso al credito per finanziamenti a breve e lungo termine a causa della classificazione dell’impresa a classi di rating insufficienti dovuta anche  ai pignoramenti subiti da Equitalia
  6. Fallimento dell’impresa
  7. Posti di lavoro persi
  8. Cassa integrazione
  9. Aumento della spesa pubblica
  10. Manovre correttive dello Stato….. e così via…., per non continuare all’infinito.

La cosa più sconcertante, Signor Presidente, non è che non vi è stato alcun provvedimento da parte della nostra classe politica alla riduzione significativa dei privilegi dei parlamentari che continuano a sperperare denaro pubblico, oppure il dato (increscioso ndr) che il Quirinale costi il doppio di Buckingam Palace (vedi qui ndr) oppure – se vero quanto riportato dalla Stampa – che Lei stesso mentre il Governo sottraeva ingiustamente dalle pensioni della povera gente e dalle famiglie, riceveva un aumento di stipendio di 8.835 Euro in più (vedi Libero.it). La cosa davvero grave, invece, è che nessuno, e neanche il Colle, mentre i Cittadini italiani e gli imprenditori si toglievano la vita e mentre la pressione della crisi cresceva condizionando tutto il sistema bancario in rapporto al lavoro delle Imprese, nessuno ha chiesto ad Equitalia di allentare la morsa, almeno per un ragionevole periodo, indispensabile per combattere e resistere alla crisi. No, si è dovuti giungere ai morti per suicidio. Per questo, Signor Presidente, mi dov’è l’Etica in questa forma politica? E dov’è la ragione in una parte delle sue parole.

In tutto questo le nostre forze dell’ordine, invece, rischiano la vita tra mafia, ndrangheta, corruzione, evasione, concussione dovendo esercitare, molte volte, la professione in ambienti di lavoro mortificanti e senza risorse.

Per questo, se è vero come lei afferma che “il disprezzo e il rifiuto delle politica non porta da nessuna parte che è pura negatività e sterilità”  è anche vero allo stesso tempo, che il popolo, la gente comune, quella che io definisco “normale”, quella che non ha Santi in Paradiso, quella che si alza la mattina per andare a lavorare e/o a cercare un lavoro che non c’è, è stanca di ascoltare moralismi ed incitazioni ad una reazione contro un nemico invisibile che ci governa e che negli ultimi tempi è stato chiamato “Spread”.
Spero Signor Presidente, e questo è il mio sincero augurio, che lei voglia lasciare all’Italia un bel ricordo dei suoi ultimi anni di carriera politica e istituzionale adoperandosi per dare l’esempio di un vero, grande, profondo mutamento della Politica in un servizio per il bene comune. Ma, purtroppo, sia lei che io, sappiamo che non sarà così.

Con sincera stima.
Dott.ssa Anna Maria De Rose

 

Per quanto riguarda noi de ILPARLAMENTARE.IT ci sentiamo di aggiungere un pensiero del Sommo Pontefice: Se nell’attuale crisi economica si combatte lo ”spread” finanziario, bisogna combattere anche quello ”del benessere sociale”, e porre freno alle ”crescenti differenze fra pochi, sempre piu’ ricchi, e molti, irrimediabilmente più poveri”. Lo ha affermato Benedetto XVI nel suo discorso al Corpo Diplomatico.

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