“Georges Claude (1870-1960), l’inventore del neon, non si vantava affatto della sua scoperta. Anzi, nel 1933 […] confessava: “Fin qui i tubi a gas rari sono serviti quasi solo ad accendere nelle strade delle nostre città fuochi d’artificio multicolori di gusto volgare che si sono guadagnati molti nemici: non sempre sono orgoglioso quando si scopre in me il padre di simili orrori” (cit. da David Rosenberg nel catalogo della mostra Neon). Visitando la mostra Neon al Macro di Roma, curata da David Rosenberg e Bartolomeo Pietromarchi, si capisce quanta strada abbia fatto il neon nel linguaggio artistico contemporaneo: la mostra è la prima in Italia di tale respiro internazionale, ideata dallo stesso Rosenberg e co-organizzata con la Maison rouge di Parigi, dove si è chiusa il 20 maggio 2012.
Una settantina di opere di artisti internazionali che hanno utilizzato il neon all’interno della propria ricerca formale, dagli anni Quaranta a oggi. Dan Flavin, Joseph Kosuth, Maurizio Nannucci, Mario Merz, Francois Morellet e Bruce Nauman, per arrivare a Maurizio Cattelan, Tracey Emin e Jason Rhoades, allestite secondo un percorso tematico che restituisce le diverse prospettive dalle quali gli artisti si sono confrontati con il neon. Il neon per dare corpo (e luce nuova) alla parola, come nel caso di Joseph Kosuth, Maurizio Nannucci e Bruce Nauman; il neon come segnalazione di un concetto politico, come per il collettivo Claire Fontaine e per Cattelan; il neon simbolo della società dei consumi per Nacciarriti; i neon di Laddie John Dill (dei primi anni Settanta) che nella loro essenzialità rendono suggestioni di paesaggi; infine le belle installazioni di Mario Merz (La spirale appare) e di Pier Paolo Calzolari Non, che mettono in dialogo il freddo neon con il calore dei materiali naturali.
La selezione avrebbe potuto essere più vasta e il percorso più strutturato, ma è un’apertura significativa al tema delle tecniche e dei materiali nel fare artistico. I tubi di gas, una volta materiale sperimentale, sono da decenni entrati nel linguaggio artistico per l’effetto luminoso che accende l’attenzione dell’osservatore sul segno, sia esso scrittura che forma astratta, attraverso lo scorrere di un’energia. Dalle prime applicazioni architettoniche di Lucio Fontana alla Triennale di Milano fino alle recenti suggestive installazioni cromatiche ambientali di James Turrell, il neon si è trasformato in un materiale ormai tradizionale.
La mostra, allestita principalmente nella sala Enel (azienda che celebra quest’anno i suoi primi 50 anni), ha riscosso l’interesse del pubblico, presente numeroso alla conferenza stampa e all’inaugurazione.
NEON
LA MATERIA LUMINOSA DELL’ARTE
a cura di David Rosenberg e Bartolomeo Pietromarchi
Apertura al pubblico: 21 giugno – 4 novembre 2012
MACRO
via Nizza 138, Roma
museomacro.org
Maria Stella Bottai
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