Non serve a niente ma non averlo con se quando e se dovesse servire, limiterebbe la sopravvivenza individuale nei primi tre giorni dell’eventuale dopo disastro. “Pochi sanno che tra di noi ci sono veri esperti di sopravvivenza che, se dovesse accadere qualcosa di strano, sarebbero capaci di provvedere per se e per altri, meglio di chiunque altro. E proprio ad uno di loro abbiamo chiesto a cosa serve un Kit di Sopravvivenza e chi dovrebbe averlo con se.
” Il Kit di sopravvivenza dovrebbe essere raccomandato dai Governi ad ogni nucleo familiare come succede in America e in altri Paesi come la Svizzera, ad esempio. In Svizzera, è noto, ogni cittadino ha un suo posto all’interno di un rifugio antiatomico attrezzato per resistere almeno tre mesi a possibili disastri. Se tutto questo sembra esagerato dobbiamo ricordare a chi leggerà che il Giappone non poteva certo immaginare che da quel reattore nucleare si scatenasse un inferno. Eppure è accaduto e la gente è contaminata. Il Kit di sopravvivenza non serve nella vita quotidiana e neanche per andare in vacanza. Ma se dovesse servire è fondamentale che esso non si trovi molti distante da chi può utilizzarlo per salvare se stesso e i propri cari. Ovviamente un Kit non serve se non si conosce l’utilizzo dello stesso. Ciò significa che almeno una volta nel corso dell’anno una famiglia dovrebbe fare pratica perché, come un gioco, l’utilizzo del Kit di Sopravvivenza possa essere trasferito a tutti i membri della famiglia”
GLI ITALIANI AVREBBERO BISOGNO DI UN KIT?
“Ve ne sono diversi già confezionati. Molti, però, preferiscono farlo da se poiché in questo modo si ha contezza di ogni elemento che lo compone. In Italia, ad esempio, il rischio nucleare non è elevato ma se dovesse esplodere un reattore della Francia o della Svizzera potremmo avere problemi seri. In Italia sarei propenso in ogni caso a non sottovalutare eventuali disordini sociali che sembrano non essere solo fantasmi, attesa l’attuale situazione della politica finanziaria italiana e internazionale. Se il sistema si dovesse fermare per qualche motivo come una serie di attentati importanti le grandi città entrerebbero nel panico. Se ricordate due anni addietro una serie di frane hanno sospeso la comunicazione in buona parte dell’Italia e così anche determinati rifornimenti. Se dovesse andare via la corrente per tre quattro giorni, ad esempio, si spegnerebbero gli autoclave dell’acqua, i rifornimenti di benzina, ogni tipo di erogatore automatico di servizi, e dopo tre-quattro giorni anche gli ospedali andrebbero in crisi totale poichè non funzionerebbero le sale operatorie. Il ricorso al Kit di Sopravvivenza assicura ad ogni cittadino il tempo necessario per consentire alle Autorità di ristabilire le cose senza entrare in crisi sin dal primo giorno”.
COSA METTERE IN UN KIT?
“Tutto ciò che è necessario a partire dall’acqua potabile, al cibo a lunga conservazione, medicinali essenziali, attrezzi necessari per improvvisare piccole riparazioni, funi di vario tipo, torce con batterie di riserva, ricetrasmittenti, telefoni di scorta con batteria sempre carica, una radio per ascoltare eventuali notizie diramate dalle istituzioni preposte, copie di chiavi e documenti importanti, nastro adesivo largo per sigillare, eventualmente, porte e finestre, fiammiferi, un piccolo fornello con riserva di gas per riscaldare bevande e acqua da integrare ai pasti a lunga conservazione, candele, una buona scorta di batterie, etc. A volte in casa conserviamo molte cose per davvero inutili. Ecco, basterebbe dare senso alle cose che acquistiamo per ritrovare in casa, al momento della necessità, tutto ciò che serve.”
Un esempio di civiltà e cioè di Governo che ha pensato a tutto intendiamo darlo con un link che vi aiuterà a capire meglio e, se lo vorrete, a fondo, come comportarsi in tal senso: http://emergencymanagementontario.ca/english/italian/beprepared_italian.html
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