Danaro della mafia: a riscatto della società civile = volontà del Governo: soluzione dei problemi.
L’iniziativa nasce in seguito al DDL 1905 sostenuto dal Ministro Gelmini. “In seguito alla giusta riflessione dei Ricercatori dell’UNICAL pubblicata da Gazzetta del Sud – recita la nota – la Fondazione che ha istituito la “Carta della Pace” per la tutela dei Diritti dell’Uomo, chiede allo Stato di “predisporre che parte dei capitali sequestrati alla mafia possano sostenere la Ricerca, i Ricercatori, i precari degli Atenei pubblici italiani che ingiustamente pagano l’amaro prezzo di una necessaria riforma. Tale destinazione dei capitali potrebbe essere individuata secondo parametri ben precisi e distribuiti per la risoluzione del problema in tutti gli Atenei della Nazione, con particolare accento verso quelle regioni che maggiormente hanno subito negli anni le vessazioni della mafia”.
L’adozione di un simile provvedimento – dichiara Fabio Gallo della Fondazione Paolo di Tarso di Roma – porterebbe anche alla diffusione di una imponente cultura dell’Antimafia radicata nella società perché essa ne diventi parte attiva a maggior cura degli interessi dello Stato. Sarebbe una manna dal cielo per Magistrati e politici onesti che impegnati in una lotta impari, non rimarrebbero da soli.
L’appello è già partito alla volta del Capo dello Stato, del Presidente Silvio Berlusconi, degli onorevoli Ministri dell’Interno e della Pubblica Istruzione, del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla DNA.
“Con l’occasione intendiamo complimentarci con i Procuratori Antimafia di Milano Ilda Bocassini e Reggio Calabria Giuseppe Pignatone, con i loro colleghi, uomini e donne in prima linea e allo stesso modo con il Ministro dell’Interno Roberto Maroni che hanno recentemente portato sulla stampa e soprattutto nelle coscienze di tutti i cittadini d’Europa che la “mafia” si può e si deve combattere ogni giorno, con la stessa intensità con la quale essa si ostina contro la società civile, contro le famiglie italiane, contro i lavoratori onesti.
“Questa proposta è a sostegno della politica del Ministro Gelmini – conclude la nota della Fondazione – poiché la riforma è necessaria ma i tagli di fatto hanno danneggiato la Ricerca e le assunzioni, quindi lo Sviluppo e la crescita delle intelligenze negli Atenei pubblici italiani
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