Il Vaticanese – Nello scenario naturale che accoglie la memoria delle gesta di Gioacchino da Fiore e la splendida Abbazia che ne ricorda la monumentale presenza in San Giovanni in Fiore sull’Altopiano della Sila, si sono riuniti Dame e Cavalieri Templari del terzo millennio. Volti austeri e puliti, donne e uomini laboriosi e accesi di ardore e spirito di servizio hanno popolato la suggestiva Chiesa Madre Santa Maria delle Grazie della cittadina silana. Sulla spalla di ognuno di loro la Croce di Cristo. Ad officiare la celebrazione Eucaristica l’Abate Germano Anastasia che ha evidenziato quanto sia importante oggi fregiarsi del segno della Croce di Gesù figlio di Maria, senza temere di essere testimoni del suo amore che è perpetua opportunità di rinnovamento del genere umano. La Croce che portate sulle vostre spalle è Cristo il Redentore che ha attraversato secoli di sofferenze per sostenere l’umanità intera lungo il suo difficile cammino alla ricerca dei valori della Pace.
Nel corso dell’evento religioso l’emozione ha prevalso su tutti i presenti quando l’Abate ha benedetto Dame, Cavalieri e fedeli presenti con l’acqua santa portata appositamente dal Fiume Giordano.
Tra le Autorità dell’Ordine Sovrano e Militare del Tempio di Jerusalem – Priorato della Lingua D’Italia presenti il Balivo delle Terre del Sud il Commendatore Angelo Varrà, il Commentatore della “X Ultra” Pasquale Sicilia. Ad accogliere gli ospiti il primo Cavaliere dell’Ordine in Calabria Biagio Caruso.
L’importante Capitolo svoltosi in San Giovanni in Fiore è stato preparatorio del Capitolo Nazionale di Investitura che si celebrerà il 4 dicembre c.a. nella monumentale Abbazia Florense.
Di certo un momento che scriverà una pagina di storia della Calabria e dei Calabresi al servizio della Chiesa di Cristo sigillata dalla presenza delle massime cariche istituzionali dell’Ordine che giungeranno da tutta Italia.
Come in ogni momento in cui la società vacilla e pone in sofferenza estrema le famiglie italiane, i giovani, gli ammalati, i deboli, accade qualcosa che inizia ad arare la terra dal basso perché non manchi chi offre spazio alla buona parola di Dio.
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