a cura della redazione giornalistica di ComunicareITALIA
Roma – “Potere della Rete e le nuove economie per l’Italia”, il tema scelto dalle Associazioni Scuola di Atene e Alumni Bocconi che hanno animato (possiamo dirlo per davvero, ndr) il pomeriggio del 4 di Luglio presso lo Sheraton di Roma. Possono i processi di “gestione della conoscenza” stimolare flussi di nuove economie dalla gestione ingegnerizzata tramite web del grande patrimonio culturale materiale e immateriale italiano? Si..ha risposto l’Esperto di Intelligenza Connettiva Fabio Gallo convocato dalle note Associazioni, ma solo mettendo GOOGLE innanzi alle proprie responsabilità. A parere dell’esperto della Fondazione “Paolo di Tarso”, infatti, se il regime di monopolio in cui opera GOOGLE non viene regolamentato e fortemente limitato, l’Italia rischia di perdere miliardi di Euro all’anno. E questo, a parere dell’Esperto, sarebbe uno de più seri e gravi problemi che starebbe causando la crisi economia italiana nell’epoca del web 3.0. Si tratta della crisi che si abbatterà sulle nuove generazioni. Allora dobbiamo vederci chiaro.
Oggi Fabio Gallo ha consentito ha consentito a tutti i presenti, tra cui rappresentanti di delicate Istituzioni di Stato, di comprendere l’enorme falla finanziaria creata in Italia dalla politica di GOOGLE da considerare, a parere dell’esperto, non più un motore di ricerca, ma una società come tante che sviluppa esclusivamente interessi economici privati. Interessi che quasi sempre non coincidono con quelli degli utenti.
Sollecitato dagli organizzatori Fabio Gallo ha mostrato con dati numerici alle mani come, il “Potere della Rete”, sia in grado di produrre enormi economie. I numeri fanno rabbrividire. “Una cosa è certa – ha affermato Fabio Gallo – GOOGLE abusa della sua posizione dominante”.
FABIO GALLO: UTILIZZARE IL POTERE DELLA RETE FINALIZZANDOLO
“Internet – ha comunicato Fabio Gallo – è ancora impiegata in Italia per la sua utilità esclusivamente estetica e superficiale ma, se si vorrà diventare proprietari del proprio destino economico, la Rete dovrà essere pensata e fruita per gestire in autonomia tutto il Patrimonio Italiano. Si parla – ha continuato l’esperto della Fondazione “Paolo di Tarso” – di centinaia di miliardi di Euro che potranno essere generati da intelligenze italiane per la tutela del Valore Italia, del lavoro e per svincolarci in pochi mesi dal debito pubblico. Si tratta di riacquistare la libertà della Nazione impegnando l’intelligenza. Ciò si traduce in centinaia di migliaia di posti di lavoro che una gestione proprietaria del bene italiano garantirebbe alle 20 belle regioni d’Italia che, in pochi anni, potrebbero risalire le vette delle nuove economie europee conquistandone la leadership”.
LA RETE E I BENI CULTURALI
La prima parte della dimostrazione degli standard digitali della Fondazione “Paolo di Tarso” ha illustrato la realizzazione della prima Digital Library relativa ai celebri Archivi Musicali Vaticani custodi dei codici manoscritti del Principe della Musica Giovanni Pierluigi da Palestrina.
LA RETE E L’IMMAGINE DELL’ITALIA
Il relatore della Fondazione della Chiesa dello Stato, (www.paoloditarso.it) ha così mostrato ciò che, senza timore di smentita, può essere definito il più imponente archivio, per estetica, contenuti e virtuosismo tecnico di realizzazione, di Immagini Digitali d’Italia: un vero forziere di bellezza in piccola parte esposta in Rete per la valorizzazione del Brand Italia e del Made in Italy (www.digitaliabank.it).
IL GRUPPO COMUNICAREITALIA
L’organizzazione ha poi chiesto a Fabio Gallo di presentare alcuni contenuti digitali relativi al Patrimonio Culturale italiano. E qui ne abbiamo visto delle belle poiché la Fondazione “Paolo di Tarso” ha mostrato di essere realmente in possesso di oltre un milione di immagini digitali di assoluta eccellenza che ritraggono lo smisurato Patrimonio dei Beni Culturali, Paesaggistico e Ambientali del Bel Paese. Immagini curate in ogni dettaglio, in formato Orbicolare e 16/9 oltre ad un parco immagini di oltre 15.000 Virtual Tour. A quel punto è stato naturale chiedersi come abbia fatto il Governo italiano a spendere oltre 54 milioni di Euro per mettere in rete Italia.it. La Fondazione – ha dichiarato l’Esperto – ha fatto tutto questo da sola.
E’ dunque giunto il momento di presentare – sempre su richiesta degli organizzatori – il Gruppo Editoriale di Rete ComunicareITALIA, unico in Italia ad avere sposato la mission di comunicare in Rete in un ambiente interamente “open” e “positivo”, l’Italia che cresce e che lavora supportata dalle meravigliose immagini del Patrimonio Culturale italiano. Il Gruppo ComunicareITALIA sostiene in modo particolare le Piccole e Medie Imprese che non riescono più, da sole, a promuoversi on line. Ovviamente, i contenuti digitali di un’Italia fotografata da talenti dell’Arte, accredita molto la comunicazione in Rete delle Aziende Italiane.
IL DIBATTITO
Hanno partecipato al dibattito promosso dalla Scuola di Atene e moderato da Viviana Normando Giornalista e storico dell’arte e Direttore del Gruppo ComunicareITALIA: Prof. Pasquale Lucio Scandizzo– Docente di Politica Economica e Finanziaria – Facoltà di Economia, Università di Tor Vergata ed economista fondatore della disciplina di “Economia della Cultura”; il Dott. Marcello Tagliente, della Direzione Generale Ministero Beni e Attività Culturali Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale; il Dott. Carlo Hausmann Direttore Generale Azienda Romana Mercati, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Roma-Settore agroalimentare e Gestione Borsa Merci; l’Ing. Giuseppe Fiandanese Direttore Generale INFORAV – Istituto per lo Sviluppo e l’Agenzia avanzata dell’Informazione.
L’ESPERTO: SE FIDUCIA AI GIOVANI, ITALIA COME SILICON VALLEY
L’esperto di Gestione della Conoscenza Fabio Gallo nel corso della tavola rotonda, con esempi pratici, ha dimostrato come solo sei delle tantissime aziende della “Silicon Valley”, nate da fiducia conferita ai giovani, oggi fatturano oltre 500 miliardi di dollari anno offrendo oltre 500 mila posti di lavoro che producono, a loro volta, nuove economie. Ciò con un utile netto di oltre 130 miliardi di dollari. Soprattutto, ha affermato Fabio Gallo, queste Aziende gestiscono la conoscenza del mondo che si relaziona con la Rete e anche l’Economia di tutto ciò che rappresenta un prodotto o un servizio che si può vendere in Rete. “La meravigliosa storia di Google ci insegna quanto sia importante dare fiducia ai giovani e offrire spazio al loro talento, a volte geniale. Se nessuno avesse ascoltato quei due studenti, se nessuno avesse avuto il coraggio di dire quel ‘si’, molto probabilmente, oggi saremmo tutti privi di questa grande opportunità che ci insegna come possiamo, con una semplice idea, gestire la nostra conoscenza per ricavarne economia e lavoro”.
A fine conferenza, alla domanda di ComunicareITALIA su quale rimedio nell’immediato Fabio Gallo ha risposto: “L’Italia è molto, molto indietro in tal senso e nei palazzi del potere non si percepisce questa indispensabile visione d’insieme e dell’economia, proveniente dalla gestione del mercato globalizzato. In questo momento solo il Presidente della Repubblica può dare l’impulso affinchè l’attenzione della politica si riversi immediatamente in questa direzione. Al momento – ha concluso l’esperto – siamo in balìa di persone che ci vogliono far vedere le stelle ma non vedono neanche il proprio dito che le indica”.
SMENTITI COLORO I QUALI HANNO MOSTRATO RISERVE
Non convinti del potere che la rete può avere in Italia, in particolare per la gestione on line del patrimonio agroalimentare, Carlo Hausmann ha dichiarato che le iniziative in rete che si occupano di commercializzazione dei prodotti agroalimentari in Italia sono fallimentari. Ciò menzionando la necessità di definire un catalogo di tutte le tradizioni agroalimentari per la loro conservazione ed asserendo che l’Italia è composta, per lo più, da numerose aziende che producono prodotti tipici difficilmente assemblabili e commercializzabili on line. Tesi condivisa da Giovanni Sapia, Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti di UnionCamere e di Camera di Commercio di Roma. I due esperti della Camera di Commercio, però sono stati smentiti dall’annuncio alle Agenzie di Stampa Internazionali, solo qualche ora dopo la fine della conferenza, dell’ingresso in rete – proprio nel mondo agroalimentare – del colosso Amazon, persino nel settore dei prodotti freschi (verdure, frutta) oltre che prodotti sigillati e prodotti tipici anche italiani. Un mercato massivo destinato a coinvolgere (se si accettano le loro regole, ndr.) o a travolgere l’Italia. Interessante il link offerto da Il Giornale.it: http://www.amazon.com/grocery-breakfast-foods-snacks-organic/b?ie=UTF8&node=16310101 e https://fresh.amazon.com/
L’evidente dicotomia del pensiero dell’esperto di gestione della conoscenza e dei rappresentanti degli Enti Camerali avvalora il fatto che la visione di Internet in Italia sia ampiamente superata ed inadeguata nell’individuare una progettualità mirata, moderna e giusta, capace di dare spazio ad idee ed a progetti innovativi e di produrre nuovi modelli di economie (beni culturali, turismo, mondo agroalimentare, altro).
Non si tratta, infatti, di parlare come si è soliti fare solo di Economia ma di “nuovi modelli” di Economia, un binomio indissolubile per una sinergia che superi la staticità che questo Paese ha a partire dalla gestione della Pubblica Amministrazione, burocraticizzata ed elefantiaca al punto tale da rappresentare la morte della vitalità e del genio italiano. Anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dalla Fiera del Libro ha ribadito la drammaticità della burocrazia italiana che impedisce di innescare un processo di sviluppo.
LA RETE, LA TERRA E LA DIETA MEDITERRANEA FUTURO ALIMENTARE
Altrettanto interessante la terza parte dell’esposizione che ha dimostrato come la Terra italiana e i prodotti che essa esprime, sono da considerare alla stregua dei più preziosi beni culturali, il vero capitale italiano da tutelare per il bene dell’economia nazionale. Si è quindi parlato di Agroalimentare e, in modo particolare, di un progetto pilota sostenuto dalle ricerche della Fondazione “Paolo di Tarso” sulla Dieta Mediterranea intesa come “futuro alimentare”. La Dieta Mediterranea recentemente proclamata dall’UNESCO “Patrimonio Immateriale dell’Umanità”, infatti, a parere degli scienziati, rappresenta l’alimentazione salutistica sia per l’essere umano che, considerato il fatto che essa è la meno idrovora, anche per la salute dell’Ambiente.
Fabio Gallo, concretamente, è passato dalla declamazione ai fatti, offrendo alle istituzioni presenti ampia dimostrazione del progetto pilota “Dieta Mediterranea – Futuro Alimentare” che si sta svolgendo in Calabria con il sostegno della Camera di Commercio di Cosenza e, per le sue peculiarità etiche che favoriscono il lavoro dei Giovani, con l’ADESIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA.
Il progetto che ha dato vita ad una nicchia di prodotti salutistici, valorizza prodotti e Alimenti della Dieta Mediterranea ricercati nelle Aziende Agricole del Mezzogiorno d’Italia e portati sul mercato della Rete attraverso un innovativo sistema e-commerce, riuniti all’interno di una unica Master Brand Etica dal nome SIMPLY MED (semplice e mediterraneo).
IL PROGETTO “INSIEME PER L’ITALIA”
Per la Fondazione “Paolo di Tarso”, dunque, è fondamentale e non più rimandabile il coinvolgimento diretto del mondo dei giovani, autentiche generazioni digitali, naturalmente portate alla visione delle economie digitali. Pieno sostegno in tal senso è arrivato dall’Ing. Giuseppe Fiandanese Direttore Generale di INFORAV in linea con la visione del futuro della Fondazione Paolo di Tarso che solo due giorni prima della conferenza aveva inoltrato al Presidente della Repubblica Italiana il progetto “INSIEME PER L’ITALIA”, che mira a dare vita ad un legame etico tra alte istituzioni italiane e giovani, a partire dai numerosi presenti, in un progetto interamente dedicato all’utilizzo del “potere della rete” per lo sviluppo di nuove economie e per una riappropriazione responsabile della gestione del grande Patrimonio Culturale Italiano.
INSIEME PER L’ITALIA: UNA RISPOSTA PER LA DIGNITA’ DI CHI LAVORA ONESTAMENTE
Il progetto INSIEME PER L’ITALIA – anche questa una profezia dell’esperto di gestione della conoscenza –con i suoi contenuti che hanno la capacità di compattare l’Italia in un nuovo modo di amare la nazione e di tutelarne proprietà e mercati, sembra essere la risposta all’articolo apparso sul New York Times alcuni giorni dopo la conferenza della Scuola di Atene e rimbalzata da Il Sole 24 Ore. L’articolo mostra al mondo un’Italia smembrata, facile preda e incoraggia gli americani che oggi intendono acquistare in Italia in un momento magnifico per l’investitore (vedi link: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-07-11/italia-terreno-fertile-cerca-135354.shtml?uuid=AbVczLDI)
SUCCESSO PER LA SCUOLA DI ATENE CHE ROMPE IL GHIACCIO
Il merito della Scuola di Atene è stato quello di avere individuato e tenacemente voluto offrire la visione della Fondazione Paolo di Tarso, testimone di un nuovo mondo e di un nuovo fare interamente italiano, che ha dimostrato, come nel caso dei prodotti salutistici della Dieta Mediterranea, di essere entrata in rete prima di tutti, sia pure con strumenti finanziari modesti e senza il diretto coinvolgimento delle Istituzioni e del Governo, a garantire un mercato del cibo sano a sostegno delle aziende agricole italiane. Tra gli interventi di assoluto pregio quello del fondatore dell’Economia come Economia della Cultura Prof. Lucio Scandizzo.
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